Discussione: piscina
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Vecchio 07-02-2011, 20.36.11   #6
dafne
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Volevo fissarmi un paio di cose.
Innanzitutto l'effetto del movimento, se mi dibatto in questa specie di sostanza non faccio altro che invischiarmi maggiormente. Se invece è la sostanza a muoversi, per effetto di un riscaldamento, io riesco a cambiare posizione assecondando le onde. Non mi sento più libera, i miei movimenti sono egualmente impediti ma mi sposto.

L'altra cosa che mi ha colpito molto è il respiro, la paura di respirare, di far entrare nelle narici quella sostanza e nei polmoni tanto da rischiare la morte.
Anche questa cosa in realtà non accade perchè non respiro, anzi, pare quasi che il respirare con la testa fuori da questa sostanza (anche se ne sono ancora totalmente ricoperta) mi sia impossibile.

Devo tornare sotto, come se un'immersione veicolasse l'ossigeno che invece se ho solo la sostanza addosso sulla testa non riesco a sentire.

Il battere forte, ritmico e forte, che associoal cuore ma non credo fosse il cuore, prababile meglio l'energia che si sprigiona dal battito del cuore, la pressione del sangue, boh, non saprei, comunque questo battere sviluppa un calore che allenta la tensione molecolare della sostanza e la liquefà.

Lo stesso battito che, presumo, accende la lucettina nel petto, dentro quella gabbietta dorata.

Dal pensiero di qualcosa di felice, di bello, mi è venuto in mente un passo di G. che diceva di abbandonare tutte le cattive emozioni, quelle negative.

Ho pensato a un fiore, è curioso che mi sia venuto in mente tra tanti proprio il nontiscordardime, cercherò il simbolo, ma erano i colori più che alto, come nel sogno della ragazzina che scampa al rapimento tornano l'azzurro e il bianco.

Il fiore o forse la lucina o il sangue caldo non saprei comunque tre dita si "sbloccano" e mi metto a scrivere o disegnare.

Questo lo interpreto come un bisogno di concretizzare i bei pensieri e non lasciarli solo nel limbo delle cose a cui attingere ogni tanto per superare la disperazione..

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