Visualizza messaggio singolo
Vecchio 09-08-2009, 16.03.29   #56
webetina
Partecipa agli eventi
 
Data registrazione: 18-07-2009
Messaggi: 1,452
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da logos Visualizza messaggio
Ciao Webetina, ti chiedo scusa per l'intromissione. Ho letto il tuo post e mi ha dato da riflettere. Che sia chiaro, ciò che ti sto scrivendo è soltanto un mio modestissimo parere che tu potrai archiviare qualora lo ritenessi un'intromissione inopportuna. Non ne sarei minimamente offesa dato che si tratta della tua vita, di una tua fase esistenziale. Io non sono proprio nessuno se non una persona che ascolta quello che dici e offre il suo punto di vista da ignorante, o se vuoi da amica nel web.

Correggimi se ti sto fraintendendo, ma mi sembra che tu ti sentiresti libera fuggendo in un certo senso. Liberandoti dalle tue responsabilità in ambito familiare, lavorativo, in ambito quotidiano. Mi pare che tu ti senta oppressa, e che questo senso di oppressione pensi che potrebbe sciogliersi in una evasione da .... dai gatti, dalla famiglia, dalle faccende del quotidiano. Ma la libertà non si realizza attraverso la fuga. E'un sentimento illusorio. Forse non sono le condizioni esterne quelle che ci opprimono, ma è il nostro modo di approcciarle, di vederle. Mi spiego: se mi sento incatenata, è facile che io creda che le catene siano esterne a me. E' attraverso un processo di crescita interna che noi intravediamo gli anelli della catena, e poi piano piano, con fatica, i lacci che impediscono alla nostra anima di librarsi si consumano, fino a spezzarsi.
Gazie Logos, sei premurosa invece. Hai perfettamente ragione sul volere fuggire. ho scritto quì, di me, nel volere in un certo senso rendere più umano l'appello di Griselda, sul suo disagio tanto generalizzato da far pensare che sia insormontabile, e che non poco mi è entrato dentro. Ho scritto di un pensiero estremo solo perchè a volte la fantasia ti da sollievo. ma non credo potrei vivere veramente senza le mie comodità, i gatti che amo e che ho strappato alla morte. Senza il piacere di preparare un piatto buono per mio figlio. e faccio tra l'altro il lavoro che mi piace. Quanto è difficile raccontarsi qui, forse impossibile, adesso non pensare che io stia ritrattando. Che qualcosa dentro di me vuole scappare è sicuro, ma forse è l'obbligo, il "tuti i giorni" che vorrei modificare. Griselda ha racchiuso tutto in un unico meccanismo che io ho percepito così: mi ribello perchè sento di avere ragione, ma rischio di perdere l'amore. così io però non riesco ad andare olte un generico pensiero.Portarle il mio vissuto forse era a modo mio un volerle dire sii più precisa, di farci capire di più e se lo desidera ovviamente. non conosco nememno quali sono limiti di questo spazio, non so nemmeno se si possa scendere così nel personale.

Ultima modifica di webetina : 09-08-2009 alle ore 16.11.57.
webetina non è connesso