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Vecchio 24-08-2009, 21.12.23   #63
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Originalmente inviato da griselda Visualizza messaggio
OT
Questo è un periodo per me in cui faccio molta fatica a districarmi in mezzo alle parole, vorrei rispondere ma il più delle volte le parole mi entrano e paiono non lasciarmi niente per cui devo aspettare, aspettare e aspettare sino a che avviene un piccolo movimento e piano piano qualcosa si dipana, è come una sorta di rifiuto almeno così mi pare o di salvagente. (?) Boh so solo che non è piacevole è una sensazione di non gestione di...me.
OT

Per quanto riguarda il non perdere l'amore di qualcuno in questi giorni ci ho pensato tanto e poi ancora di più.
Credo che dietro ci sia il potere, voler avere potere su qualcuno.
Soffro perchè questa persona non mi da attenzione perchè vorrei avere potere su di lei, essa mi piace, provo trasporto affettivo verso di lei, MA non mi basta, perchè? Perchè lei non è MIA.
Pensavo a quanto egoismo c'è in me quanta possessività, voler possedere l'altro/a e provare gelosia/sofferenza perchè così non può essere è limitante per l'altro ma anche per noi stessi è un limite al nostro provare amore ce ne priviamo noi stessi, anche se è automatico è orribile.

Il bambino che non capisce e che rimane ferito devia dal suo vero essere e fino a quando quella ferita non è sanata...

Per quanto riguarda il sasso e le onde non ho capito il senso.
Ciao Griselda, perdona comincio dall'infelice sasso. In effetti sa di un sasso tirato magari in testa. Ma invece era il riassunto di una buona immagine.
Te che un pomeriggio quieto all’esterno e dentro affollato di scontentezza, ti sei avvicinata alla riva di uno specchio d’acqua, hai poggiato sul pugno della tua mano le lettere con cui hai composto i pensieri gravi,e soffiandoci sopra li hai fatti arrivare nell’acqua. Piccole onde si sono allargate e raggiungendo le persone anch’esse in riva allo stesso specchio ,magari dal lato opposto, qualcuna è stata rimandata indietro con un piccolo messaggio.


Mi fai riflettere, per me è giusto che si possa verbalizzare non prima che si è presi consapevolezza di una cosa, altrimenti è un pensare parlando, se tu avessi le idee così pronte non staresti qui a scrivere un quesito così serio.


Terza cosa che vorrei dire è che sinceramente è bello possedere. per questo le cose, i soldi sono belli. se li hai puoi dire che sono tuoi. E perchè no anche le persone? mannaggia.
forse possedere ha a che fare con la utilità, il bisogno voglio dire, e pultroppo più bisogno hai più gli altri si allontanano. potrebbe darsi anche che l'altro/a non ti gradisca, ma non credo sia questo il caso, non ti faccio il tipo che varchi il soglio che non ti gradisce.
Comunque già mi sono persa, perchè a tal riguardo ne so meno di te.




ultima cosa,


"Il bambino che non capisce e che rimane ferito devia dal suo vero essere e fino a quando quella ferita non è sanata..."


mi fa impazzire quel " fino a quando la ferita non è sanata"

sembrerebbe una cosa da nulla. Come , quando, chi deve, da dove si inizia questa guarigione?
E' lì il problema più difficile per me. si dice che una cosa iniziata è per metà fatta. Una domanda mi sembra sempre un inizio. mi pare che il tuo livello di consapevolezza raggiunga dei punti di luce, ma oggi qualcuno ha cercato di farmi comprendere che si deve comprendere che quando sia ha una mente molto ricca, generosa, il pensiero che è diventato il miglior conforto ai limiti del resto della persona, della sua capacità di amare,è arduo che lasci spazio alla esperienza reale, al rischio, al nuovo che magari sarebbe meglio del vecchio.
Non mi tirare le pietre, magari dimmi che sono impicciona, ma non potresti cambiare oggetto d'amore?


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