Discussione: Vampirismo psicologico
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Vecchio 08-12-2008, 15.20.14   #90
griselda
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
In pratica si, si sfruttano i punti deboli che mancano per essere Individui
Questa è una cosa importante, perchè alla fin fine se si sa far fronte è un buon addestramento trovarsi un vampiro di fronte.
Castaneda li chiamava Pinches Tiranos, quei personaggi che ti "torturano" tutto il giorno in modi e maniere diverse, quando riesci a resistere loro senza doverti difendere sei a cavallo.
Il problema nasce per diverse cose,
primo un conto è essere esperti e mettersi alla prova, un conto è non sapere nulla di queste cose, non aver mai sperimentato e visto come funzionano le cose.
Dall'altro lato un conto è chi è inconsapevole, un conto è chi lo sa, in ogni caso quando si supera un normale limite che a volte può essere quello del vicino rompiscatole, della moglie o del marito rompino, del collega non tanto amorevole, quando si superano questi limiti diventa un tirrano vero e proprio che fa del male, consuma la vittima e rischia la ribellione della stessa.
Per esperienza diretta coloro che credono di farlo a fin di bene sconfinano sempre, dimenticano un minimo di tatto che il vampiro consapevole ha... il vampiro consapevole sa che quando ha consumato completamente la vittima ha finito il gioco, quelli che credono di farlo consapevolmente non si fermano mai, se non schiatti o se tu o qualcun altro non pone un limite continuano finchè non ti ammali... ma sono convinti di farlo a fin di bene.
Del resto basta pensare alle crociate (in termini religiosi) o alle dittature (in termini politici) sono entrambe convinte di fare il tuo bene, tu non glielo hai chiesto oppure lo rifiuti ma loro proseguono.
Ci sono anche quelli che non pensano minimamente al tuo bene (neanche se irreale) ma sono proprio egoisti, stanno bene loro stanno bene tutti.

Sto pensando da giorni a questo post.
Mi sono anche andata a leggere la descrizione che fa Castaneda sul Pinches Tiranos, li suddivide in quattro tipologie:

Una era composta da quelli che tormentavano con brutalità e violenza.
Un'altra da quelli che lo fanno creando un'insopportabile apprensione.
Un'altra ancora da quelli che opprimono con la tristezza.
L'ultima da quelli che tormentano facendo infuriare.

Alla fine racconta come si sbarazzò del suo tiranno grazie ad un benefattore che gli spiegò che questi tiranni si "vincono" tramite l'impeccabilità, per arrivare a questo bisogna eliminare l'importanza personale.

Racconta la sua storia dimostrando che se si ha fiducia nella Provvidenza non dobbiamo fare altro che attendere il momento migliore per agire in modo che il tiranno si "autodistrugga" da se.

Alla fine spiega come i Veggenti di un tempo in sud America durante l'invasione spagnola ebbero l'occasione di sfruttare questi Pinches Tiranos, che al giorno d'oggi non esistono più, per eliminare la loro IP.

Quindi in sostanza asserisce che avere a che fare con uno di questi tiranni per un guerriero è una pacchia.

Oggi li abbiamo in versone mignon (in compenso la nostra IP è enorme) ma non per questo danno poco fastidio.

Ora mi domando se è un datore di lavoro, un parente, un amico, e ci si rende conto di questo che fare?
Castaneda dice di sopportare tutto e usare tutto, che poi tanto giustizia sarà fatta e intanto noi beneficiamo dell'eliminazione dell'IP.
A questo punto dobbiamo però non aver più paura, dobbiamo pensare di essere soli al mondo e che solo noi e la nostra volontà di essere guerrieri è quello che conta.

Ora da piccola mortale quale sono mi domando come fare a tenere testa ad una persona che quando ti sale la rabbia e stai facendo di tutto per non farla uscire, lavorando tutta intenta a non disperdere: ecco ora sei anche arrabbiata!
Un sorta di: se non me la dai di tua spontanea volontà l'energia te la faccio saltar fuori in ogni modo io.
A quel punto che si fa?
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