Esiste già in psico una discussione sulla
curiosità che riporto perchè potrebbe essere utile come supporto, ma vorrei affrontarla su un altro piano di ricerca.
Cito una frase tratta dal film : "Incontri con uomini straordinari"
La frase prende rilievo nel contesto in cui un ricercatore spirituale si trova davanti un Maestro che senza averlo mai visto gli racconta i suoi più grandi limiti nel trovare la VIa e la Verità a cui tanto bramava. Il ricercatore si difende subito chiedendo: Chi sei tu? Che sai di me? Il Maestro gli risponde: non chi sono, ma cosa sono devi domandarti. Nel seguire della discussione si arriva a questa:
Citazione:
Non è forse la tua curiosità il motivo per cui la tua vita non è arrivata a nulla?
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Il suo cuore era vuoto ma la mente piena di domande alla ricerca di risposte e girava, viaggiava in tondo.
Mi ha colpito molto, ma se dovessi farne un quadro iniziale non saprei come.
La trovo vera, trovo vero che la curiosità intellettuale limita la Conoscenza e Ricerca ma questo significa che la curiosità non è la spinta verso la ricerca ma il suo più grande freno mentre invece la spinta diventa la conoscenza del se.. La curiosità vista come fattore esterno che limita l'interno?