Discussione: Cani randagi
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Vecchio 25-05-2011, 16.55.27   #2
dafne
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Siamo in passeggiata, io i miei ragazzi mia mamma forse mia sorella e non sono certa se le altre persone che intuisco siano mio fratello e mio papà o dei semplici amici.

Stiamo andando a mangiare un gelato e camminando incrociamo dei cagnolini, non sono molto grandi ma io provo lo stesso paura. Ce ne sono due in particolare che ci gironzolano intorno, due meticci uno nero col pelo un pò riccio e uno marroncino chiaro.
Parto associando ai cani la paura, perchè da quando mi ha morso quel bestione ho paura anche dei chihuahua
Mi pare evidente che all'interno della mia famiglia vaghino dei meccanismoi che mi mettono in difficoltà, di cui ho paura o che comunque mi portano a tenerli lontani.
I cani sono randagi infatti.

Citazione:
Lascio ai miei figli avvicinarsi, tengo d'occhio il più piccolo perchè mi fido del suo istino e mentre mi ripeto mentalmente che non verrà morso cerco di farli camminare avanti anche se i cani ci seguono.
Questa cosa di fidarmi dell'istinto del piccolo non è nuova. Anche quando passeggiamo gli dico sempre di non mettere le mani dentro ai cancelli con dentro dei cani ma poi guardo altrove perchè questa sicurezza che ha non voglio minarla con le mie paure.


Citazione:
Arriviamo davanti a una porta e stiamo per entrare quando mia mamma si secca, ci dice che non possiamo entrare per di lì, che quella non è la porta principale.
Obietto che è comunque un'entrata e che se l'hanno kasicta aperta vuol dire che possiamo ma non c'è verso.
I cani però s'infilano dentro scendendo gli scalini assieme ai miei figli (mi pare ma non sono certa, son sicura che scendono i cani).
Il ruolo di mia mamma qui è di capofamiglia, lei decide dove entrare anche se io entrerei per la porta laterale...si commenta da sè...la cosa che mi pare interessante è che ci si infilano i cani, se quella porta fosse stata chiusa non sarebbero mai entrati in pasticceria dalla porta principale.



Citazione:
Facciamo il giro ed entriamo da sopra, ci fanno scendere delle scalette per accedere alla saletta, li ci sediamo e ci si presenta un tizio curioso ch inizia a fare l'esibizionista con una bottiglia e il vassoio, è seccante, penso che mi toccherà pure fare bella faccia ma non faccio a tempo a pensarlo che saltano le luci.
La corrente torna quasi subito ma tanto è bastato per far desistere il tipo che dice che và a recuperare il blocco per l'ordinazione..
Questo mi pare un consiglio di Suby. Il modo possibile per affrontare quegli scocciatori che per esibizionismo personale mi obbligano a posizioni accomodanti quando invece non vorrei averle.
Salta la corrente. Senza luce il giochino diventa invisibile e una volta spezzata la dinamica il tipo si arrende e rientra nel suo ruolo di cameriere....


Citazione:
I cani ci seguono quando usciamo, non so come la scena si sposta di notte in camera da letto, le persiano fanno filtrare un pò di luce per cui sospetto che fosse quasi mattino.
I cani iniziano ad azzuffarsi (avevo scritto azzuffarci... ) non sono riuscita a lasciarli per stradae ce li ho in casa-albergo-nonsodovesono, si sveglia anche mio figlio più piccolo (non so dire se dormiva con me ma credo avesse un lettino a fianco) e si preoccupa perchè quello nero mordicchia le orecchie al marrone.
Questi cani mi seguono a casa, sempre il piccolo protagonista del risveglio. Bello quel lapsus sull'azzuffarci anche se penso sia più riferito alla mia famiglia d'origine che ai miei figli.


Citazione:
Pur senza toccarli cerco di quetarli, con la voce rassicurante, apro la porta che da sul salottto per farli girare e devo aver detto a mio figlio che forse uno dei due, il marrone, si sente solo perchè gli manca uno dei cani che giravano con loro e quindi è più inquieto...
Già mi piace l'idea di riuscire a quietare le bestie con la voce senza doverle toccare...al marrone manca qualcuno, non l'ho scritto ma la percezione era che gli mancasse la mamma. Ci devo riflettere. Il cane nero lo morde perchè continua a guire ( mi pare) in ogni caso il bisogno del cane mancante muove i due randagi in uno stato di inquietudine da cui escono solo quando ci parlo rassicurandoli e li lascio scorrazzare fuori. (li mando via? mmmm)
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