Discussione: Forme Pensiero
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Vecchio 14-02-2007, 23.57.52   #17
Ray
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Andando un pelino più avanti potremmo provare ad aggiungere qualcosa, fermo restando che è meglio cercare di chiarirsi poche cose piuttosto che ingurgitarne molte a fare confusione. Quindi, dal mio punto di vista, propongo di sviscerare meglio che possiamo punto per punto.

Prendendo il discorso di Uno per il quale Pensare veramente è appannaggio di pochi e stessa cosa per la costruzione di vere Forme Pensiero, cerchiamo di capire da dove si parte, quali sono le possibilità, dove si può arrivare e a cosa corrispondono i discorsi che ci capita di leggere in giro.

L'uomo comune che pensa (o crede di pensare) ha a sua disposizione due possibilità. Il pensiero meccanico che subisce quasi totalmente (le cose vengono in mente e proseguono per associazioni) e una specie di pensiero intenzionale col quale ha una sua, variabile a seconda degli individui, capacità creativa e di controllo.
Questa seconda categoria corrisponde grossomodo a quel che accennavo prima con la cosa della matita. Quindi non capacità creativa nel senso mi invento/costruisco un pensiero tutto nuovo (noi pensiamo sempre roba già pensata o sue elaborazioni finchè non disponiamo del Pensiero), tuttavia una certa capacità di modellare a piacimento la materia mentale e darle una certa forma. Chi ha provato la cosa della matita dovrà ammettere che non è facilissima la cosa e che, se questo è pensare attivo, il 99% se non più della sua attività pensante è passiva (per conferma basti dire che tenere la matita o perderla/rifarla per 5 minuti costa una notevole fatica e richiede decisione, mentre la normale attività mentale passiva va in automatico... richiedrebbe fatica l'interromperla). In ogni caso questa capacità è passibile di miglioramento tramite allenamento. Comunque ci torniamo.

Forse ancora più importante del mettersi a migliorare la seconda possibilità è, a mio avviso, cercare di interagire con la prima. Se osserviamo come funzioniamo possiamo dire che è vero che le cose vengono in mente anche se non cercate e che non abbiamo idea da dove vengano ed è altresì vero che poi il pensiero tende a seguire una sua strada (quindi arriva idea e direzione... in effetti quel che arriva è "misurabile" non scalarmente ma come grandezza vettoriale... anche su questo ci torniamo magari) ma è anche vero che abbiamo una certa possibilità di interferire. Questa possibilità, almeno in prima istanza, è data dal fatto che, applicando un certo sforzo e una certa intenzione, possiamo prendere in mano prima il volante e poi acceleratore, freno e frizione della cosa e cercare di "dire la nostra" sulla strada che il pensiero deve seguire... riassumendo possiamo cercare di ragionare e di riflettere (due operazioni diverse, anche se la differenza non è immediata da vedere).

Bon, qualche spunto e post assai lungo... passo la palla.
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