In effetti credo che Orazio Garfield
sia abbastanza esagerato. Tuttavia le dice lunga, secondo me, sul fatto che gli umani o almeno i possessori di animali - me compreso - talvolta tendono ad umanizzarli cercando qualcosa in più che un semplice amico domestico.
Il mettergli a disposizione cibo in eccesso ovvero farlo mangiare tendendo anche, qualche volta, a limitarlo nella sue voglie di uscire fuori di casa credo che sia pure una modo ulteriore per tenerlo a bada. Non sia mai prevalga la paura di un'auto che potrebbe investirlo.
Ci mancherebbe, come dire, non averne ma spesso siamo un po troppo esagerati. Ho visto gatti rinchiusi in casa che col passare del tempo o diventavano schizzofrenici o, peggio, sviluppavano una sorta di comportamento feroce. C'è da dire che in questo caso siamo gia agli eccessi.
Per chi possoede insomma un animale in casa, a contatto proprio con lo stile di vita dell'uomo, il gatto o il cane, quelli usuali che si tengono, è come se pigliassero le sembianze del padrone. Non solo in senso fisico ma anche comportamentale.
Io che ho " qualche " gatto ho notato che per quelli che frequentano casa - guarda un po, l'hanno pigliata per un albergo
- il cibo che metto per quelli fuori non viene neanche toccato, a parte qualche volta quando nel menù gira un pezzo di pollo, qualche filetto di pasta o del pesce.
Insomma per quelli " dentro" - ma chiaramente quando vogliono escono anche, non li tengo segregati - croccantini e scatolette alternati entrambi. Per quelli " fuori " ho visto che mangiano anche pane e fette biscottate dopo averle ammorbidite con latte e mischiate qulche volta con pasta o pesce oppure croccantini.
Sarà per questo che continuano ad arrivare.....
