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Vecchio 25-08-2008, 08.15.12   #12
Ray
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Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
Però trovo un pò pericoloso (in senso metaforico non fisico ovviamente) passare al "le donne sono tutte buone e care sono io che sono stata ferita da una prima st..upida storia che non ho assorbito per cui continuo a ricordarmela proiettando su altre amiche, quindi alla fine il problema sono io e dipende da me risolverlo.".
Quello sottoineato è semplicemente un altro preconcetto, quindi altrettanto pericoloso del primo e capace, come il primo, di condizionare le esperienze future.
Ma non siamo capaci di togliere il "tutto" o il "niente" dal nostro pensare?

La realtà è che ogni esperienza è diversa e che la maggior parte delle esperienze non sono negative o positive in se, sono e basta. Il nostro vissuto può assumere toni positivi o negativi a seconda del piacere o della sofferenza che abbiamo provato e, quasi sempre, neanche in tutta l'esperienza ma solo alla fine.
Per esempio... ho avuto una storia belissima, ho passato due anni meravigliosi con una donna, poi lei mi ha tradito e io ho sofferto. Non valeva forse la pena di farla comunque l'esperienza, dati i due anni? Di più: non valeva la pena farla anche e proprio per il tradimento così forse imparo qualcosa anche da esso?

Imparare dalle esperienze non significa chiudersi ad esse, ma cercarne sempre di nuove in base a quanto abbiamo imparato. Invece noi ci imbrigliamo in quelle che ci hanno dato emozioni forti, piacevoli o spiacevoli che siano state, e cerchiamo di riprodurle all'infinito... se piacevoli riproducendo il contesto e fallendo miseramente (restando delusi) dato che ogni esperienza è diversa, se spiacevoli stassa cosa solo non del tutto consapevolemente.

Il guaio, come coglie Astral, è che questa chiusura fa si che le nostre successive esperienze saranno sempre dello stesso tipo, perchè chiudiamo a quelle diverse, dicendo "tutto è così"... ne segue che colì non può essere e non le viviamo anche se ne avremmo l'occasione.
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