Discussione: Brama
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Vecchio 13-11-2007, 23.16.44   #12
Ray
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In alcuni casi (molti per come la penso io) l'origine delle parole ci dice tanto. Credo che questo sia uno di quei casi.

Bramare viene dal gotico (bramon) che significa urlare dal desiderio.
E' quindi un desiderio non contenuto. Che domina invece di essere dominato. Come dice Kael ci si dimentica dell'essere, come dice Turaz ci si identifica con ciò che proviamo, dimanticandoci di essere colui che prova. Forse la brama è semplicemente il desiderio che ci possiede (se non ci possiede invece ci muove, lo usiamo per muoverci).

Non concordo invece con Turaz quando parla di desideri altri, inconsci, sconosciuti. Se così fosse l'oggetto della brama sarebbe un falso... uno spostamento. Questo spiegherebbe la mancata soddisfazione in caso di ottenimento, ma a mio avviso è un po' più complicata la cosa. Qualcuno di voi ha mai collezionato qualcosa? Chi è stato collezionista può avere un esempio di ciò che dico... si brama un pezzo e, quando lo si ha, se ne brama subito un altro senza godersi abbastanza quello appena ottenuto. In realtà l'oggetto della brama è la collezione, la completezza... guardando meglio è la brama stessa... ciò che bramiamo è la sensazione, il godimento, l'orgasmo di acchippare il pezzo. Vale anche se non si colleziona a ben pensarci... in fondo è una specie di droga...

Ad ogni modo credo ci sia un modo per distinguere brama da desiderio, un modo per accertarsi, almeno in generale, con cosa abbiamo a che fare dentro di noi (se ben interpreto la richiesta di Griselda).
Si tratta della possibilità di rinunciare (oltre che delle rinunche che son disposto a fare per ottenere)...
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