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Vecchio 02-09-2008, 16.13.34   #10
jezebelius
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio

Socialmente (arrivo al nocciolo del discorso) dove ci sta portando?
Famiglie sempre meno numerose, è fatica far stare un figlio a meno che non si vuole tenere a dormire nella propria camera o su un divano letto in soggiorno finchè non se ne va (e questo oggi può essere anche a 40 anni).
Famiglie compresse e con poca aria vitale.....
Soggiorni con tavoli che precludono qualsiasi possibilità di fare una cena con più di 4 massimo 6 persone, a meno che di non fare prima un semitrasloco, aggiungendo tavolinetti di fortuna....
L'alternativa è il ristorante ma con i tempi che corrono....
Insomma addio belle tavolate e compagnia bella, certo non solo colpa della metratura delle case, se uno volesse pur di stare insieme farebbe un sacrificio anche di stare stretto, però aiuta molto ad allontanarsi....
Ecco una società fredda che porta tutti a lavorare e poi a rinchiudersi la sera nel proprio loculo, loculo in cui sempre più non c'è spazio per invitare qualcun'altro (oltre che vivere con un pò di aria), al massimo ci si ritroverà attraverso mezzi come internet e telefono (per carità, vista la situazione a qualcosa servono pure loro e come detto più volte consentono di incontrare persone che nel modo classico non sarebbe possibile incontrare) da cui dipendere sempre più e che non dipendono da noi a parte la bolletta da pagare, stanno sempre più diventando un esigenza/bisogno e non un surplus.

Etc etc.....
Il risultato di questo rimpicciolire la casa si nota comunque sia a livello individuale e sia a livello sociale, come fai notare.
A livello individuale, rispetto a prima il singolo è cambiato. Se prendiamo la casa, in analogia con la coscienza del singolo vediamo che è vero che c'è contatto protratto nel tempo coi componenti della famiglia ma è anche vero che si riduce lo spazio da dedicare, appunto, al contatto stesso.
A livello collettivo poi questo si ripercuote nella società.
La casa dei puffi, o come dice Centomila, quella Lillipuziana crea, e continuerà a creare, un effetto deleterio per il singolo e per la società.

Se prima si viveva in grosse case, in ampi spazi, le altezze del soffitto davano il senso di spazio appunto, oggi ci si chiude sempre di più.
Se ci si chiude in casa, pochi rapporti con l'esterno. Se ci son pochi rapporti con l'esterno, poche relazioni ed inevitabile sarà il finire col preferire, altri mezzi di " comunicazione", come Internet ad esempio.
Non sto sminuendo la rete, anzi ne elogio la particolare caratteristica cui accennava Uno ossia incontrare persone che " altrimenti" non si sarebbero incrociate, dati questi presupposti. Quello a cui mi riferisco, invece, è la degenerazione dei rapporti virtuali i quali a lungo andare potranno sostituirsi totalmente ai tradizionali.
La casa allora come " spazio" o connessione della persona, ristretto. Ristrettezza che si riflette all'esterno - quando ci va e ci passa il tempo - con gli altri; per questo un Pc risulta essere quel prolungamento di spazio che con la casa, e col resto, non si può avere.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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