Discussione: Religioni
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Vecchio 30-08-2005, 13.55.15   #55
Ray
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Per carità, non si tratta di perle e comunque so benissimo che vengono raccolte, qualsiasi cosa siano. La mia preoccupazione è rivolta al fatto che, per mia mancata comprensione, potrei trattare in questa sezione aperta a tutti argomenti che, forse, troverebbero miglior collocazione altove.

I quesiti che poni sono più che legittimi e molto interessanti.
La guerra santa, intesa dal punto di vista materiale del termine, doveva servire appunto a mettere "le cose a posto", ove si verificasse uno stravolgimento, addirittura fin sul piano corporeo, dell' "ordine naturale delle cose". Ovvero qualcosa di corrispondente, anche se a livello decisamente più basso, delle guerre angeliche intraprese contro i "ribelli". E' inutile dire che, storicamente, si è sovente usata questa scusa per giustificare intenzioni belliche di tuttaltra portata, anche se non nel 100% dei casi.
Per quanto riguarda le streghe non ne parliamo neanche. Non si può riferirsi ad una persecuzione come ad una crociata e di "santo" l'inquisizione credo abbia avuto ben poco, se non nulla. Ciò non toglie la correttezza di eventuali posizioni di disaccordo da parte dell'istituzione religiosa contro individui o gruppi che, intenzionalmente si schierino con la "fazione opposta", ma una volta di più i metodi per stabilire e reagire a questa intenzione dovevano essere ben altri, meno "materiali" e molto più efficaci.
C'è da dire che determinate questioni storiche molto discutibili si collocano in quella parte del medio evo ufficiale che già era soggetto ad una grande degenerazione spirituale. Dal mio punto di vista il Medio Evo finisce nel 1314 (uccisione di J. De Molay), dopo una involuzone iniziata ben prima e ben individuata da Dante.

Per quanto riguarda il rapporto tra "sconfitto" e "vincitore" in un ipotetico scontro "sacro" mi riferivo al fatto che, indipendentemente dal risultato corporeo della lotta, entrambi potrebbero aver vinto la vera guerra, dentro di se. A quel punto morire fisicamente assume un significato completamente diverso, stando ad indicare che l' "eroe", se lascia il corpo, evidentemente ha esurito i suoi compiti su questo piano. Per il concetto di karma la faccenda si complica, dico solo (anche qui vorrei il parere di Uno), che chi, in un modo o nell'altro, raggiunge uno stato di esistenza "sovra-individuale" è anche fuori dalla ruota del karma. (qui mi fermo...Uno??).

Arrivare ad un momento in cui la guerra non è più necessaria è precisamente il punto in cui chi ha vinto la sua Grande Guerra tende. Poi, considerare il raggiungimento di determinati stati come una "guerra" è solamente un punto di vista, valido in particolar modo per alcuni individui che hanno specifiche caratteristiche.

"ama il prossimo tuo..." non è minimaente scalfito da queste considerazioni. E' la via suggerita da Cristo, è valida per chiunque, vale a tutti i livelli ed è, probabilmente il miglior insegnamento che ci è stato dato. Tuttavia risulta in contraddizione con il concetto di "guerra santa" solo fino ad un certo punto. Come ogni opposizione essa è solo apparente eperciò passibile di essere vista come una complementarietà ad un livello più alto... (mi rifermo. Uno??)

In ogni caso quanto hai fatto notare sulle guerre "naturali" che si svolgono nel nostro corpo è un'ottima analogia applicabile per capire meglio questi concetti tradizionali. Anche perchè permette di sottolineare la mancanza di possibilità di dare un giudizio morale sulla stessa.
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