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Vecchio 14-03-2009, 00.28.02   #9
Ray
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Originalmente inviato da filoumenanike Visualizza messaggio
anch'io sono spinta a fare amicizia, parola forse troppo complessa, meglio dire conoscenza, mi piace dialogare con chi incontro, spesso anche solo un saluto a chi incrocio per le scale o in ascensore, a volte capita che gli altri non rispondano o siano un pò infastiditi, tuttavia spesso si trovano persone disposte a scambiare parole, a dire qualcosa in più di loro, non mi sembra di chiedere qualcosa in cambio a meno che non si intenda il ricevere un sorriso, un ringraziamento o un augurio, il più delle volte vicendevole

sto analizzzando questo modo di fare e penso che possa essere considerato come una gratificazione del nostro io, una richiesta di approvazione, un riconoscimento di essere accettati... tuttavia male non fa
Eppure implicitamente chiediamo sempre qualcosa in cambio, spesso sorrisi o ringraziamenti come dici, ma pur sempre qualcosa in cambio. D'altra parte anche offriamo... come si diceva in altri tread, quel che cerchiamo è lo scambio, il muovere.
In linea di massima, quando ci avviciniamo "con le buone" o con buone intenzioni, siamo disposti ad accettare che l'altro non ci dia nulla, o perlomeno prendiamo in considerazione la cosa, mentre se avviciniamo per attaccar briga vogliamo prendere e basta, l'altro non è considerato.

Anche essere accettati o approvati è chiedere qualcosa, tra l'altro non poco, dato che si tratta della soddisfazione di un nostro bisogno.

Le cose cambiano immagino, quando riusciamo anche solo per una volta, per un secondo, ad offrire davvero gratis (qualche moto d'anima può essere capitato a molti in determinati casi). In questo caso non abbiamo paure di sorta, non ci importa se veniamo respinti, non ci pensiamo neanche. E direi pure che è quasi impossibile che avvenga... e anche se avviene, per uno strano fattore jolly, non perdiamo nulla.

Ribaltando il discorso, possiamo pensare alla timidezza o altre forme di difficoltà ad avvicinare, come ad un grosso timore di perdere quel che ci si deve giocare e ad una scarsa disponibilità a mettere in gioco, quindi una scarsa fiducia nell'altro, e un particolare attaccamento al nostro, oltre che ad una nascosta alta opinione sempre di questo nostro. Il che accomuna i timidi agli attaccabrighe da un certo punto di vista...
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