Discussione: Coraggio di agire
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Vecchio 15-08-2006, 22.03.33   #7
jezebelius
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Originalmente inviato da moonA
E' giusto portare avanti ed esprimere le proprie idee, ma non lo è imporle agli altri(è un discorso generale), però se nessuno si esprimesse nessuno imparerebbe cose nuove(che condivida o meno)...se tutti rimanessero chiusi nel loro guscio senza condividere il loro sapere, probabilmente sarebbero pochi quelli che raggiungono un alto grado di evoluzione....si impara molto a dialogare con gli altri....dai e ricevi. Probabilmente chi ha paura di esporsi non ha le idee chiare(opinione mia constatata personalmente)...preferisco chi tende a discutere, perchè si espone troppo!!
Sono pressocchè daccordo con te.
Sicuramente a parer mio c'è da fare una distinzione o meglio una precisazione, visto che si può " discutere " anche urlando.

Il comunicare - in senso di trasmettere - ed il credere di farlo - che forse inconsapevolmente cela la volontà di sottomettere - sono due cose diverse a mio avviso e nel secondo caso gli istinti possono essere portati a avallo di questa tesi poichè molte volte si " cerca " di indirizzare gli altri su ciò che si presume sia la cosa giusta in maniera quasi " diabolica ". In altre parole la maniera istintiva poco contiene la sostanza della trasmissione e molto invece la prevaricazione.
Questo presumo che non sia sempre vero: è anche possibile urlare, pur non essendo sottomessi ai propri istinti, trasmettendo qualcosa ma questo presuppone una particolare attenzione!

Citazione:
Esisterebbe anche una terza possibilità, esprimersi con coraggio alla Luce del Sole, portando avanti le proprie tesi stando attenti a non cercar di calpestare tutti, fermandosi quando questo succede o sta per succedere ma senza lasciarsi fregare dall'istinto di continuare senza che neanche la nostra attenzione cosciente veda.
Ecco come dice Uno non mi pare che sia molto semplice anzi, a patto che si voglia assumere tale atteggiamento, questo racchiude non soltanto la capacità di Comunicare ma anche quella di capire quando è giusto fermarsi per non essere travolti da quell'ego( leggi istinto ) che ci spinge a perseverare; in parole povere stare attenti a se stessi e a ciò che si comunica e non ultimo al modo che si utilizza.
Altro aspetto che mi pare importante è il punto di vista dell'individuo in quel momento.
Sappiamo che, in generale, questo è soggettivo e risponde al grado di evoluzione/preparazione culturale/capacità intellettiva e quant'altro.
Sappiamo anche che la " trasmissione " cioè il trasferire da un individuo ad un altro dipende sia dalla qualità del trasmittente ma soprattutto dal ricevente di far suoi i concetti che si sottintende siano percepiti.
A questo punto mi pare di capire che agendo alla Luce del Sole da un lato ci si assume la responsabilità di ciò che si vuole comunicare ma dall'altro, dato che potremmo trovarci di fronte chi potrebbe nel caso non capire ciò che stiamo dicendo, avere la certezza che si potrebbe anche non essere ascoltati o peggio ignorati, poichè non si sta utilizzando la stessa frequenza che l'interlocutore utilizza.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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