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Vecchio 01-10-2008, 11.15.29   #14
jezebelius
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Ho guidato la 500 appena patentato. In effetti è abbastanza difficile sincronizzare i movimenti, almeno all'inizio, per passare dalla prima alla seconda ma con un po di pratica, fortunatamente ci sono riuscito. Anche se, devo dire, che la 500 che aveva mio padre probabilmente era il modello dopo, quello col motore della 126 mi pare, per cui li il passaggio di marcia era un po più facile.
Comunque attirava la mia attenzione questa sgasata anche quando in strada qualcuno aveva la bianchina o anche una 500 più vecchia della mia che in effetti dava il colpo di gas nel passaggio...

Quello che mi pare di capire è che in fondo ognuno " viaggia " ad una creta velocità, o meglio la sua mente viaggia a quella velocità.
Se arriva un qualcosa, una situaiozne che modifica il suo schema mentale, al quale è abituato, come hai detto tu prima il Tizio è in un modo e poi dopo intuisce che c'è altro e pertanto cerca di "mettersi al pari", non potrà riuscirci se non prima di aver messo a folle, dare gas e quindi " approfittare" dell'elevazione dei giri del motore per cambiare marcia, schema mentale.
Il problema secondo me è proprio questo passaggio.
Nel senso che si dovrebbe percepire l'attimo finale della prima e quello iniziale della seconda, passando per il folle ovviamente, ed in questo spazio dare gas.
Ma accelerare in quel momento, hai detto, porta si alla sincronizzazione ma pure consente al motore di liberarsi di quello che lo limita, ossia la porcheria di cui dicevi.
La difficoltà sta, secondo me, nell'intuire che il passaggio sta per avvenire portando con se, dunque, tutta la dinamica.
Ho dei dubbi allora su come percepire tutto il meccanismo.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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