Discussione: Prima facciamo Festa
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 08-04-2008, 09.53.19   #8
Uno
Amministratore
 
L'avatar di Uno
 
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,695
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Il Folle Visualizza messaggio
Ad esempio mi vengono in mente le zingarelle che spesso e volentieri si incontrano ai semafori di roma, alcune volte lascio loro qualcosa magari in una giornata in cui sono gioso di mio e voglio trasmettere a tutti questa gioia attraverso piccoli o grandi gesti, altre giornate invece quando magari mi girano perchè è la classica giornata no, lascio loro solo la mia indifferenza, quindi ne deduco che non dipende da chi ci troviamo davanti se il capo della tribù, la zingarella o il manager d'azienda ma tutto è dipeso dal punto di vista personale istantaneo.
Io trovo invece che a parte il discorso "mi gira bene oggi" è innegabile che nella nostra società se possiamo catalogare (esperienza , fatti successi, a noi o ad altri) chi ci sta di fronte, questa catalogazione ci condiziona. Bisogna però anche pensare all'enorme diversità che esistono nelle nostre società moderne rispetto alla tranquillizzante monotonia della realtà di uno sperduto villaggio africano.
Probabilmente se nel villaggio si presentassero ogni giorno personaggi loschi, questo incrinerebbe la loro fiducia.

Quindi è emersa una cosa parlando, più l'ambiente è variegato, più presenta incognite e più fa alzare barriere difensive. Ora il discorso è se queste difese sono necessarie, se lo sono sempre o se potremmo utilizzarle solo quando realmente necessarie.
Per esempio alle zingarelle non lascio mai indifferenza, però volutamente non do mai loro soldi e allo stesso tempo seppur sto attento che non mi rubino il portafoglio (non si può negar quello che capita troppo spesso) se sono costretto a rifiutare decisamente i loro servizi/richieste (che sia la lettura della mano o la richiesta di soldi etc) lo faccio con tono deciso ma gentile, senza urlare, bestemmiare o altro che spesso vedo fare. Ogni zingarella è un individuo e ad ognuna devo concedere la possibilità di capire che non gradisco alcune cose, anche se l'ho fatto un milione di volte con suoi simili.

La possibiltà di catalogare, cioè una forma di conoscenza parziale, alcune tipologie di individui ci impedisce di vivere il momento se da strumento la lasciamo diventare controllore della situazione. Di contro anche quando non possiamo catalogare rischiamo di non vivere il momento perchè la mente spiazzata continua a cercare punti dove aggrapparsi.

In un incontro (come in qualsiasi altra cosa) l'ideale sarebbe si utilizzare le informazioni che abbiamo già, ma con la porta aperta alla possibilità di nuovi dati, la porta aperta ci permette di vivere in diretta, qui e ora...... e fare sempre una piccola o grande festa anche se la situazione non è ideale.
Uno non è connesso