Discussione: La bellezza
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Vecchio 12-03-2008, 17.16.04   #104
nikelise
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Dire che la bellezza non è accompagnata proporzionalmente dalla paura è come dire sono ubriaco ma ho il completo controllo su di me.
Non è facilmente razionalizzabile la cosa, ma anche fermandosi solo all'inizio di questo arduo compito potremmo dire che nel momento in cui proviamo un sentimento di vero stupore per qualcosa di estremamente bello siamo come all'apice dell'orgasmo sappiamo già che da li possiamo solo "ridiscendere" ed ecco che subentra la paura, paura che in realtà c'era già, come c'è la paura di toccare un bambino piccolo quando non lo si è mai fatto, come c'è la paura di rompere un bell'oggetto di cristallo, cosa che invece non capita se abbiamo in mano una comune lampadina.
Quindi dipende da quando noi percepiamo la bellezza e quindi diamo importanza ad essa e quanto distanti ne siamo... ecco perchè un tramonto non ci da gli stessi problemi.
Questi fatti sono esempi per la ragione, ma la dinamica non è limitata al contatto fisico... se nulla mi tocca, se a nulla do valore non avrò mai questi "problemi".
Certo il lavoro su stessi e quel campo di battaglia a cui accennavamo sopra presuppone che la battaglia si cerchi di vincerla e che si sia in grado di sopportare sempre più la Magnificenza, ma negare il terrore che questa deve provocare per essere tale equivale a non essere ubriachi dell'esempio sopra.
Forse chi ha una vaga idea di cosa sia (tra l'altro non tanto spiegata dalla scienza ufficiale) la sindrome di Stendhal comprende quello che sto cercando di dire.
E' una questione di proporzioni, tanto più una cosa mi affascina tanto più ne ho paura, tanto più passa la paura tanto più quella cosa rimane bella ma non nello stesso modo in cui era prima.

etc etc........
Eppure qui era chiaro .
Panico e paura vanno di pari passo.
Aggiungerei che il panico proviene anche dallo smarrimento (o sradicamento) della propria realta' una volta che ci accostiamo al bello....realta' che poi andra' in qualche modo recuperata attraverso un'' ritorno'' con dolore, da qui in poi ci sara' in noi l'altro stato:quello della nostalgia del divino intravisto.
Mai provato?
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