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Vecchio 28-06-2011, 22.07.16   #9
diamantea
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La volontà sicuramente mi serve per superare quel momento di pigrizia che mi porta a non prendere iniziative di alcun genere. A volte mi sento pietrificata dalla pigrizia, vorrei restare nell'immobilità passiva, un colpo di volontà è come un colpo di reni che mi fa uscire da quell'immobilità. E' uno sforzo iniziale che può portare o a un risveglio energetico o a un depauperamento energetico, ma di sicuro mi toglie dall'immobilità.
Nel secondo caso posso sempre riposare e recuperare le forze.
Gioca a favore l'esperienza di sapere che forzando la pigrizia con la volontà l'energia per fare esce fuori. Superato il momento dello sforzo iniziale poi è più facile continuare.
E' con questa consapevolezza che inizio attività nuove con uno sforzo di volontà e le porto avanti poi con energia ed entusiasmo, e se mi fermo ricomincio sempre con la volontà. Eppure verso l'esterno appare come insensibiltà verso i miei limiti, la mia stanchezza, fattori che induriscono il mio carattere, dando una connotazione più mascolina. Sicuramente dopo uno sforzo di volontà sono più nervosa, mal disposta verso l'esterno ma poi i benefici non tardano a vedersi.
Non so se questo può essere vero o se appare così agli sguardi esterni.
Immagino che la volontà sia energia che viene presa da qualche parte se deve forzare la pigrizia e questo dovrebbe essere a discapito di quella fonte a cui si attinge e che può renderci nervosi o rabbiosi... potrebbe essere?
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