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Vecchio 18-05-2011, 06.02.06   #99
nikelise
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Noi siamo immersi nella sofferenza, qualsiasi cosa facciamo o ci fanno genera sofferenza, in mezzo a questo mare di sofferenza riusciamo a ritagliarci dei momenti piacevoli o possiamo raggiungere degli stati più o meno permanenti di serenità e quindi di piacevolezza anche se prolungandoli si tende (si tende) a perdere la percezione di questa piacevolezza.
In un qualche modo anche la tanto vituperata chiesa Cattolica dice la stessa cosa, e tutte le religioni ed i percorsi... cambia il modo.
.
E' cosi' ma non e' solo cosi' .
Se guardiamo a fondo ad ogni sofferenza c'e' un atto creativo che la supera pur provvisoriamente .
Ciascuno al suo livello con i suoi mezzi da quella sofferenza e soprattutto grazie a quella sofferenza crea qualcosa di volta in volta che lo estrae dal guano in cui sta .
E non e' poco quello che fa , che crea ma e' molto , tanto quanto soffre tanto crea se non nella stessa quantita' e qualita' ma in quella sufficente a giustificare il fatto che si muore in modo del tutto prevalente di morte naturale e non da suicidi .
Aggiungo che spesso il problema sta nell'arresto di questa forza creatrice non nel fatto che non ci sia la possibilita' di creare , arresto che avviene forse perche' il proprio compito e' ormai compiuto o perche' ci si deve spingere piu' in la' ( ma questo e' un altro discorso ) .
Per non parlare di quello stato in cui si riesce a comprendere la compresenza di sofferenza e gioia in ogni cosa sicche' non vi e' piu' lo stacco dall'una ( sofferenza) all'altra ( gioia ) , vi e' anzi la sensazione di pienezza , del colmare le proprie mancanze con o senza la partecipazione di un'altra persona , stato che chiamasi estasi , destinato ad essere raggiunto ad una coscienza piu' matura e che e' la fonte dell'amore ( in questo vedo la fonte del vero amare non nel distacco ) .
Altrimenti il mondo con tutto lo schifo che e' non sarebbe com'e' ma molto peggio , sarebbe un girone dantesco dell'inferno anzi l'inferno stesso cosa che per fortuna non e' .
Voglio dire che anche qui dipende come ci si pone e se si vede il bicchiere solo vuoto anzicche' mezzo pieno .
Budda e l'atteggiamento orientale e' un atteggiamento del tutto pessimistico cui pone un suo rimedio che e' il distacco ma non c'e' solo quello di rimedio anche se il problema di fondo e' sempre quello :di giustificare e sopravvivere al dolore .

Ultima modifica di nikelise : 18-05-2011 alle ore 06.10.10.
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