Discussione: rassegnazione
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Vecchio 11-02-2010, 01.49.45   #42
Kael
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Son solo parole fino ad un certo punto. La questione è irrilevante per quanto riguarda il problema inerente la rassegnazione, però è interessante a livello osservativo e credo abbia una valenza per la comprensione completa di tutto il processo.

Concordo sulla non necessità della rassegnazione di fronte ad una cosa che coincide con la tua volontà, ma l'esempio non era esattamente così. Il quid è l'elemento novità, che implica necessità di cambiamento.

Se io voglio un milione e te lo vengo a chiedere sono già pronto al cambiamento e quando me lo dai salto a piè pari anche l'opposizione, oltre alla rassegnazione.
Se invece io non sono pronto e tu me lo offri, mi poni di fronte ad una richiesta di cambiamento. Non c'è una mia volontà pregressa, ma solo la possibilità di accordare la mia alla tua. Quindi passo per un millesimo di secondo per l'opposizione, che risolvo decidendo di volere anch'io quella cosa, mi rassegno al cambimento, magari con entusiasmo, e accetto il tutto.

Ok, ripeto, al lato pratico chissenefrega di questi particolarismi, ben venga il milione. Ma mi interessa stabilire se nel processo di accettazione di una novità/cambiamento si debba per forza passare per la rassegnazione, magari senza accenderla o se si possa invece percorrere altre strade (se ho centrato il problema in discussione).
L'esempio del milione era perchè quasi tutti penso almeno una volta nella vita abbiano fantasticato su cosa ci farebbero. Ma anche nel caso di una novità non immaginata a priori secondo me, dopo l'iniziale opposizione, la si valuta e se positiva la si sposa senza doversi rassegnare. Il tutto chiaramente se si ha libertà di scelta, se la scelta è forzata ci si deve rassegnare.

Definirei insomma la rassegnazione come una forza che spinge in un senso diverso rispetto alla nostra volontà. Se invece le due cose coincidono? Nel caso in cui sono costretto a fare una cosa, ma al tempo stesso sono io il primo a volerla (ad esempio vedo una macchina in panne per strada e mi fermo a soccorrerla come vuole il codice della strada) non ci vedo rassegnazione, semmai il desiderio di aiutare qualcuno in difficoltà.

Vedo invece la rassegnazione come una presa di coscienza importante e come un moto iniziale verso la Volontà. Chi non si è mai rassegnato non credo sappia volere veramente. Una volontà che per essere tale non deve mirare a soddisfare i nostri desideri egoistici ma deve rispondere ad una volontà più grande. All'inizio è la nostra impotenza ad imporcelo, poi può diventare un atto volontario.
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