Discussione: Opera al nero.
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Vecchio 22-01-2011, 16.07.50   #329
Uno
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Intendevo se per l'opera al nero consiste nel fare nuove esperienze copie delle precedenti con atteggiamento diverso o se lavori solo su quello che hai gia' fatto trasformandolo ?

In altri termini per '' superare '' veramente un ostacolo devi conscerlo e per conoscerlo veramente devi averlo vissuto .
L'opera al nero ha bisogno di un nuovo vissuto o gli basta quello che e' gia' stato sperimentato fino a quel momento per trasformarlo ?
Lavori in entrambi i fronti: rielaborazione del vissuto per recuperare quello che hai lasciato indietro nelle vicende e lavori nel presente con ciò che ti arriva a portata di mano.
Quello che cerco di farti vedere è che siamo già circondati di possibilità pressochè infinite, possibilità che ci sono intorno perchè noi siamo quello che siamo e ci troviamo dove dobbiamo essere. Andare in cerca del "temporale" che non è vicino solo perchè ci affascina non è che sia più vantaggioso, anzi... dobbiamo pure impegnare l'energia per portarci verso quella cosa non a portata di mano. Poi se quella esperienza non ci aiuta neanche o ci è dannosa peggio che peggio.

In informatica (l'ho già scritto tempo fa) esiste una cosa chiamata sandbox, cioè in sintesi un ambiente in cui testare programmi senza fare danni.
Quello che abbiamo intorno e a portata di mano è una sorta di sandbox, cioè non rischiamo l'irreparabile, possiamo e facciamo errori, ma errori che sono comunque rimediabili. Quando invece andiamo in cerca di qualcosa che non è a portata di mano l'irreparabile non è certo ma possibile sicuramente.
Eppure i programmi che testo in sandbox sono gli stessi che poi posso usare in altri ambienti, hanno le stesse funzioni e danno gli stessi risultati.

Insomma, il lavoro c'è, ce n'è in abbondanza da fare, non ha senso inventarsene di diverso anzi i rischi sono certi, i guadagni no, neanche quelli che si avrebbero lavorando con quello che già c'è
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