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Vecchio 19-03-2011, 02.54.11   #1
dafne
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Predefinito La quiete dopo la tempesta

Passata č la tempesta
odo augelli far festa, e la gallina,
tornata in su la via,
che ripete il suo verso. Ecco il sereno
rompe di lā da ponente, alla montagna
sgombrasi la campagna
e chiaro nella valle il fiume appare
ogni cor si rallegra, in ogni lato
risorge il romorio
torna il lavoro usato
l'artigiano a mirar l'umido cielo
con l'opra in man, cantando
fassi in su l'uscio a prova
vien fuor la femminetta a cōr dell'acqua
della novella piova;
e l'erbaiuol rinnova
di sentiero in sentiero
il grido giornaliero.
Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride
per li poggi e le ville. Apre i balconi,
apre terrazzi e logge la famiglia:
E, dalla via corrente,odi lontano
tintinnio di sonagli; il carro stride
del passegger che il suo cammin ripiglia.

Si rallegra ogni core
si dolce, si gradita
quand'č com'or, la vita?
Quando con tanto amore
l'uomo a' suoi studi intende?
O torna all'opre? O cosa nuova imprende?
Quando de' mali suoi men si ricorda?
Piacer figlio d'affanno
gioia vana, ch'č frutto
del passato timore, onde si scosse
e paventō la morte
chi la vita aborria
onde in lungo tormento
fredde, tacite, smorte,
sudār le genti e palpitār, vedendo
mossi alle nostre offese
folgori, nembi e vento.

O natura cortese,
son questi i doni tuoi,
questi i diletti sono
che tu porgi ai mortali. Uscir di pena
č diletto fra noi.
Pene tu spargi a larga mano; il duolo
spontaneo sorge: e di piacer, quel tanto
che per mostro e miracolo talvolta
nasce d'affanno, č gran guadagno.
Umana
prole cara agli eterni! Assai felice
se respirar ti lice
d'alcun dolor beata
se te d'ogni dolor morte risana.
dafne non č connesso