Discussione: in fuga
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Vecchio 12-11-2007, 18.01.33   #68
griselda
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Vorrei passarti qualcosa Daf con affetto
Mi rivedo tanto nelle tue esperienze.
Avevo quasi quindi anni anche io quando assieme ad un'amica decidemmo di chiedere ad un amico comune di portarci a guidare l'auto ( la mia passione di allora)lui acconsentì dicendoci di aspettarlo in un posto mentre andava a prendere l'auto a casa. Al suo ritorno erano in due con due auto l'amico mi disse di salire con il suo amico, uomo sposato di almeno 20 più di me. Mi scocciava davvero molto non lo conoscevo e non mi piaceva salire con estranei. Ma tanta la voglia di guidare che superai il momento di ragionamento e mi fidai confidando sugli altri amici. Arrivati sul posto non si fermò proseguendo per un sentiero sino ad un luogo isolato. Tentai di scendere, piansi, le tentai tutte poi quando le sue mani sul collo e le sue minaccie di morte salirono di intensità mi arresi e rimasi immobile sino a ....che riapri le portiere e potei scendere dall'auto.
A casa e per molti giorni a seguire credo di aver vissuto sotto schock non lo dissi a nessuno, mi sentivo colpevole. Colpevole di aver accettato un passaggio da uno sconosciuto di essere stata così stupida, io che mi credevo furba, a non pensare che poteva succedere. Gli uomini mi facevano schifo tutti e da ragazzina piena di gioia, fiducia e femminilità, mi trasformai in qualcosa di invisibile e maschile. Dovevano aver paura a vedermi in modo che nessuno si sarebbe permesso di farmi ancora una cosa del genere.
Ancora oggi cerco cosa sia l'amore, la fiducia infrante quel giorno.
Quante volte mi sono odiata e colpevolizzata per non essere stata attenta. La paura poi di una gravidanza non voluta non cercata a quell'età mi avrebbe stroncata. Ecco come si fa ad accetare dentro di se la possibilità di abbortire. Fortunatamente non capitò.
Ma la fiducia nella vita e negli altri era sfumata in un attimo di bieco piacere animalesco da parte di un essere che si comporatava in questo modo normalmente, seppi poi col tempo. Non fui la sua sola vittima.
Le prime volte che confidai questa cosa osservai sui visi degli altri il peccato la stupidità la vergogna che provavo dentro e me la portai addosso per molto tempo.
Oggi ho un figlio di tredicenne con gli ormoni impazziti, i suoi amici sono nelle stesse condizioni, maschi e femmine niente di più normale a questa età. Oggi da mamma lo capisco anche se ne ho paura proprio a causa di ciò che ho vissuto. Ma tra una paura e l'altra riesco a vedere qualcosa che allora non riuscivo a vedere ovvero la normalità di desiderare l'altra sfera che non si conosce, il sesso opposto non c'è nulla di male a questa età. Non si può colpevolizzare un ragazzino ma un'adulto che non ha compreso queste cose davvero mi fa ora veramente pena.L'ho odiato per tantissimo tempo tanto da seguirlo e scoprire tutto di lui volevo che pagasse.
Ora so che ognuno paga per i suoi sbagli grandi o piccoli che siano. Perdonarlo è la cosa migliore che io possa fare oltre a comprendere che non avevo nulla da perdonarmi per aver subito ciò che subii. Non era stato a causa dei miei ormoni impazziti ma della poca coscienza di un essere che di umano aveva davvero poco.
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