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Vecchio 21-12-2009, 12.23.31   #11
Ray
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Ma non abbiamo risolto (neanche affrontato) il problema della suddivisione arbitraria della realtà in oggetti da conoscere, dato che la stessa realtà è oggetto della conoscenza. Esiste qualcosa di intrinseco nella realtà che fa si che io separi gli oggetti in un dato modo piuttosto che in un altro (e quindi anche tu e lui e via così) oppure esiste qualcosa di intrinseco in me che stabilisce questa modalità di suddivisione, oppure ancora è del tutto arbitraria?

Per capirci: se io e te vediamo per la prima volta nella nostra vita un gatto mentre mangia dalla ciotola, quale sarà l'oggetto della nostra indagine? Il gatto, la ciotola, il sistema gatto-ciotola visto come un tutt'uno per poi sorprenderci quando domani vedremo un gatto senza ciotola o che?

Poi c'è il discorso che facevi sull'esperienza diretta. Se io leggo un tuo libro sui gatti, o se ti ascolto parlare dei gatti, il mio oggetto della conoscenza non è ancora il gatto ma la tua conoscenza dello stesso. Non è detto infatti che io, al posto tuo, avrei impostato le cose allo stesso modo a partire dalla definizione di gatto. Oppure si e di nuovo c'è qualcosa di intrinseco nel gatto che ci permette di conoscerlo?
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