Discussione: La metà oscura
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Vecchio 20-11-2009, 20.51.47   #8
Edera
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Quello che mi sembra è che con questa metà oscura bisogna fare i conti in qualche modo, non si può sbarazzarsene. Anche se si tenta di farlo in mille modi, sia addossando agli altri i vizi che evidentemente portiamo in noi stessi, sia rimettendo i peccati ad un mediatore divino.
E nel confronto con la nostra ombra siamo sempre soli. Al di là dell'aiuto che può arrivare dall'esterno, alla fine uno si ritrova sempre faccia a faccia coi suoi tarli. In questo senso avverto una solitudine universale.
C'è chi dice che sentirsi universalmente soli sia segno di nevrosi e patologie varie. Ma secondo me è realtà, l'uomo che affronta se stesso può farlo solo alla condizione di non aggrapparsi a nulla e di reggere il proprio peso, il che non vuol dire non avere rapporti con l'esterno, anzi il contrario, mi sembra sia solo relazionandosi con l'esterno che riusciamo a fare saltar fuori l'uomo nero. La solitudine che intendo e non riesco ad esprimere come vorrei è qualcosa di molto intimo, lo spazio che si avverte ad esempio prima di dormire se non si è di quei fortunati che appoggiano la testa sul cuscino e dormono. E' da questo spazio e dalla solitudine che avverto quando mi ci trovo che salta fuori tutta la mia vena decadente.
E' una cavolata?

Ultima modifica di Edera : 20-11-2009 alle ore 20.53.49.
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