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Vecchio 27-11-2007, 17.44.29   #5
Sole
Conosce ogni vicolo
 
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Citazione:
Ho fatto un esperimento con l'altro 3D e ho visto che può funzionare, in questo modo si può utilizzare un forum pubblico per esplorare parti di noi perse da qualche parte, non in maniera profondissima ma comunque utile e preludio per altri lavori.
Partecipo volentieri all'esperimento.
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Questo è un argomento che per me è molto, molto ostico e lo stavo esplorando nell'ultimo periodo in maniera più profonda. Da bambina ho avuto poche cose che decideva mia madre come e dove comprare e quando mettermele. Avevo un cambio a settimana, indossavo lo stesso abito tutta la settimana che era coperto dal grembiulino. L'unica cosa che si vedeva erano le scarpe.. e infatti le scarpe a tutt'oggi è una cosa che mi piace avere particolare.
Appena arrivava l'estate mia mamma mi tagliava i capelli alla maschietta e aspettavo tutto l'inverno per riaverli lunghi come le mie compagnette di scuola per poi rivederli tagliare. Insomma indossavo sempre qualcosa che stonava con me e questo non mi faceva mai sentire a mio agio.. nasceva così timidezza insicurezza e "l'erba del vicino sempre più verde".
Da bambina non ci facevo caso perchè i bambini non vedono ste cose, la diversità la soffrivo in altra maniera, ma da grande ho cominciato a risentire parecchio del fatto che non avendo una paghetta ed essendo stata educata a crescere nella cultura del "se non è necessario non serve e quindi non te lo compro" cominciò a formarsi in me l'idea che se non potevo avvicinarmi a loro ( i miei coetanei) me ne sarei completamente allontanata. Ovviamente questa è una risoluzione a cui sono giunta postuma. Incominciai quindi intorno ai 13 anni a farmi comprare cose solo ed escluvamente nere e non so perchè mia madre lo fece, forse perchè mi vedeva allontanarmi sempre più. A quel punto avevo pochissime cose e tutte nere. Cominciai a mettere da parte spiccioli e comprare trucchi e comincia a truccarmi tantissimo gli occhi e le labbra. Portavo gli occhiali e mi feci fare gli occhiali da sole graduati con la scusa che avevo una fotosensibilità da me molto enfatizzata. Così finalmente tutte le mie inadeguatezze, difetti fisici che vedevo ingigantiti di milioni di volte e piccole anomalie venivano completamtente coperte, oltretutto nessuno mi chiedeva niente. Passata questa fase verso i 17 anni ho cominciato a vestirmi da femminuccia collegiale, ma sempre per emulazioni di modelli/amiche che mi piacevano. Son passata per queste fasi di sofferenza per l'inadeguatezza dell'abbigliamento e dello stile per tantissimo tempo, finchè non ho scoperto che mi piaceva semplicemente stare comoda.
Oggi adoro tantissimo le giacche, il mio tipico abbigliamento è jeans e giacca con sotto una maglia, mi trucco lo stretto necessario, non mi piaccio più troppo falsata. Mi sento costretta a truccarmi per un piccolo difetto sul viso che per me è un'enormità. I capelli mi piace portarli lunghi sotto le spalle anche se prima di capire questo li ho tagliati tantissimo in adolescenza e tinti una volta soltanto ma belli rossi rossi. Fino a poco tempo fa chiedevo sempre conferma se una cosa piacesse o meno prima di comprarla, oggi finalmente mi sento abbastanza libera da questo e alla fine compro cose molto semplici, scarne.. non amo cose stampate eccessivamente colorate, le preferisco molto lineari e con colori unici. Prima di uscire a parte difficilissima scelta femminile nel decidere mentalmente cosa mettere poi mi vesto mi passo quel poco trucco mi "giacco" mi "scarpo" ed esco. La mezz'oretta canonica insomma...
Uscire in tuta? Si perchè no.. l'ho fatto ma non amando molto le scarpe da ginnastica non mi si intona la tuta con lo stivale

Razionalmente mi son sentita sempre molto stupida in queste cose, ma emotivamente ci soffrivo moltissimo. Un bel conflitto che mi spingeva ad adeguarmi e a ribellarmi allo stesso tempo, così veniva fuori che con la giacca mettevo scarpe improbabili
Oggi mi curo molto più di allora, ci tengo ma non esteticamente, ma nel sentirmi leggera quando curo la mia presenza esteriore.

Ho cercato di non perdermi nei ricordi, ma no sono riuscita anche se non li ho scritti sono avanzate molte cose che mi han chiarito un quadro dopo l'altro, ho cercato di mettere le abitudini contornate dalle conseguenze scatenate negli anni dai diversi passi..

p.s.
scusate la lunghezza ma non riesco a sintezzare di più..
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
Sole non è connesso