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Vecchio 27-11-2007, 18.40.45   #7
griselda
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Non esco di casa con i capelli in disordine, poi magari non curo niente altro ma quelli devono essere a posto. Cosa intendo poi per a posto è del tutto soggettivo, perché avendo i capelli mossi, per ordine intendo selvaggi. Li asciugo a testa in giù e pretendo da loro che quando rialzo la testa per guardare allo specchio siano proprio come me li aspetto e se non lo sono mi scoccio un po’ cerco di dargli un’aggiustatina con le dita ma niente di più. Spero nella prossima volta. Detesto quando mi diventano dritti che mi sembro amelia la strega che ammalia. Ah ho sempre però desiderato anche provare a tagliarli per provare, ma poi davanti allo specchio avevo sempre l’orecchio sinistro che spuntava più del destro ero asimmetrica per cui mi sarò tagliata i capelli corti credo quattro volte in tutta la mia vita e tutte le volte in cerca di un cambiamento e di un allontanamento da quella figura. Inoltre ho il viso che pare un esagono o un pentagono, fronte alta e testa grossa mentre sempre ammirato (diciamocelo invidiato) invece i visi piccoli ed ovali.
Per quanto riguarda il vestire: solo abbigliamento sportivo comodo, scarpe sportive, che adoro, mi riempirei la casa è la parte dell’abbigliamento che prediligo. D’estate l’abbigliamento è più provvisto perché mi piace il caldo e quindi mi piace anche vestirmi. D’inverno mi metterei il cappotto anche in casa ho sempre freddo per cui felpe su felpe scompaio sotto metri di stoffa. Non sopporto la lana. Non mi piacciono gli abiti succinti anzi piuttosto larghi e comodi anche quando le forme non erano quelle di ora non mi piaceva evidenziarle.

Da bambina mia mamma mi vestiva come le bambole, vestitini, gonnelline, cappottini. Un giorno mi ricordo che mi comprò una bellissima pelliccia ecologica bianca con il cappello coordinato, credo di aver avuto una decina d’anni. Al ritorno dalla messa, c’era la neve, dei ragazzi mi presero in giro chiamandomi Biancaneve, non misi mai più ne l’uno ne l’altro. Quando iniziai a frequentare le amichette mi resi conto che ero sempre vestita fuori moda, mia madre giustamente puntava all’essenziale e al risparmio quindi avevo molte cose da mettere ma mai alla moda.
Il mio grembiulino a scuola non era mai uguale a quello delle altre compagne, il fiocco idem, i capelli sempre legati in trecce, codini orribili tipo pippi calzelunghe.
Quando me ne resi conto mi vergognai un poco, mi sentivo fuori posto, quando gli altri avevano le scarpe a punta rotonda io portavo ancora quelle a punta, i pantaloni a sigaretta quando erano di moda quelli a zampa di elefante. Iniziai a lamentarmi e ad essere presente all’acquisto dell’abbigliamento successivamente a fare compere per mio conto. Fino a quando mia madre sceglieva per me andavo in giro vestita in modo alquanto femminile, poi dopo quella brutta esperienza il mio vestire divenne prettamente unisex. Magari ricercato ma prevalentemente jeans o tutte. non indosso quasi mai la gonna se non a qualche obbligo di cerimonia o occasionalmente in passato al mare ma solo se uscivo con qualcuno. Non ho i fianchi larghi per cui non mi sta neppure bene.
Il mio guardaroba andava di pari passo con la mia vita sentimentale se ero innamorata avevo molta cura anche del fuori, al contrario se non c’era amore dentro di me non ce ne era mai neppure fuori. Nel primo caso curavo il particolare ma anche tutto l’aspetto nel suo insieme.
Non mi trucco mai a volte solo un po’ di terra rosa perché ho la carnagione chiara ma di rado. La prima volta che mi sono truccata dopo essermi guardata allo specchio sembravo….non lo dico, ma non mi piacevo quindi niente trucco solo acqua e sapone e se proprio devo nascondere un po’ di rughe un po’ di fondotinta, ma poi mi macchia i vestiti quindi solo in occasioni eccezionali.
Per quanto riguarda le cure estetiche le ho fatte per due anni perché sono stata coinvolta impiegavo il tempo dell’intervallo del lavoro per andare a farmi torturare, perché vivevo in questo modo tutte quelle operazioni estetiche per eliminare i peli superflui, le sopraciglia in eccesso, i punti neri, mi piaceva solo il massaggio a fine pulizia del viso. Ora faccio tutto da sola se e quando ne sento l’esigenza. Da bambina sino a tutta l’adolescenza mi mangiavo le unghie mentre quelle di mia madre erano sempre ben curate e smaltate. Ora le tengo cortissime.
Ah all’età di trent’anni decisi di farmi il buco all’orecchio essi le amiche avevano tutte gli orecchini e mio marito me ne regalò un paio per cui andai farmi bucare le orecchie: dopo il primo buco volevo fuggire dall’oreficeria poi non avendo altra scelta dovetti soccombere e mi faci sparare anche nell’altro orecchio. Il tutto poi per niente perché non indosso più nulla ne quelli ne catenine, girocolli, anelli, quando li mettevo lo facevo per pura emulazione.
Nello specchio mi ci guardo solo per vedere se i capelli sono a posto prima di uscire e la sera perchè mi devo mettere la crema per il viso, devo per via delle rughe e la pelle secca aho sto a invecchià. C’è stato un periodo in cui ero depressa e davanti allo specchio non mi riconoscevo. Mi piace invece guardarmici in penombra in modo che mi rimandi l’immagine uguale al mio animo molto infantile.
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