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Vecchio 28-11-2007, 01.35.51   #10
Shanti
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Quando ero piccola mi vestiva mia madre, era una sarta e quindi molti vestiti li cuciva lei stessa , ricordo che io e mia sorella, di un anno più grande, indossavamo abiti uguali identici come se fossimo state gemelle, nonostante lei fosse molto più alta di me. Verso i dieci undici anni, ho cominciato a decidere cosa mettere, soprattutto facevo attenzione a come abbinavo i colori, avevo un occhio critico per questo e mai avrei abbinato due colori che facevano a pugni, cosa che mi è rimasta ancora adesso comunque. Sempre in quel periodo ho cominciato a vergognarmi di portare gli occhiali, a scuola e anche fuori semplicemente non li mettevo facendomi ogni tanto delle brutte figure memorabili, ma ho tenuto duro fino a quando mia madre ha capito che se non mi avesse preso le lenti a contatto avrei continuato a quel modo.
Nell’adolescenza ho cominciato varie fasi, soprattutto per imitazione delle amiche sono passata dal periodo “dark” con vestiti neri e borchie dappertutto, a quello dei “paninari”, per passare a quello degli abiti attillati: in questo punto mi sono resa conto della mia eccessiva magrezza e ho passato un altro periodo a vestire largo e informe per nasconderla, ma sempre comunque roba che in quel periodo andava di moda.
Passati i vent’anni, pur essendo sempre esageratamente magra ho cominciato a mettere un po’ di tutto, passando dall’elegante allo sportivo con jeans e scarpe da ginnastica a seconda di come mi sentivo, bene o male sempre seguendo la moda del momento ma solo se mi piace veramente altrimenti facevo a meno. E questo ancora adesso, anche se prediligo i vestiti comodi e quindi più che altro i jeans, ho abolito le maglie lunghissime prediligendo quelle corte, non amo le gonne che metto quasi solo in estate o lunghe fino ai piedi o sopra il ginocchio, non ho mai messo quelle sotto il ginocchio convinta che mi stiano malissimo. E non mi piacciono nemmeno le camicie.
Non ho la fissa delle scarpe, le preferisco comode e il discorso vale anche per i tacchi: anche alti ma solo se riesco a camminarci disinvoltamente altrimenti rinuncio. Adoro gli infradito, di quelli sì ne farei collezione.
Da anni ho cancellato il trucco, un po’ perché non sono mai stata capace di truccarmi decentemente, un po’ perché mi sembra di avere qualcosa di estraneo sulla pelle del viso che mi fa venire voglia di grattarmi in continuazione, quindi cerco di ovviare con l’abbronzatura.
Uso tantissimo le creme sia per il corpo che per il viso, e queste sono sicuramente, insieme alla scelta del vestito, le cose che mi fanno perdere più tempo a prepararmi, insieme ai capelli. I capelli… anche quelli hanno tutta una loro storia, fin dall’adolescenza li usavo per coprirmi il viso come una tenda, mia madre una volta d’accordo con la sua parrucchiera me li fece tagliare a tradimento, la odiai e piansi per giorni, a ripensarci adesso forse era più per la rabbia dell'inganno che per i capelli in sè, poi mi comprai un berretto che tenni fino a quando non crebbero abbastanza.
Dopo un lungo periodo di capelli lunghissimi e di confusione mentale ho fatto tutta una serie di esperimenti passando dal biondo-viola all’arancio al rosso, via via tagliandoli sempre più corti, fino ad arrivare a tenere il mio colore naturale e i capelli rasati quasi a zero.
Questo anche per un bel po’, fino a tre anni fa quando ho deciso che non mi ci trovavo più e li ho lasciati crescere. Non amo le parrucchiere anche se ogni tanto sono costretta ad andarci per alleggerirli e allora ne approfitto per farmeli stirare e magari ravvivare con un colore (ok ok anche per coprire quelli bianchi ), e visto che da sola non riesco a farlo me li tengo sempre alla selvaggia, ci perdo un sacco di tempo sia per lavarli (asciugarli col phon non esiste, esco con i capelli bagnati anche in pieno inverno) sia per fare in modo che abbiano una parvenza di ordine e non mi coprano il viso, ma se sono troppo in ritardo li lego in una coda e via.
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