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Vecchio 09-11-2007, 12.11.10   #7
dafne
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio


Dire il gioco non vale la candela significava che i beni del debitore erano talmente irrisori o nulli che non avrebbero coperto neanche il costo di organizzare l'asta, quindi quello della candela... a intendere che non valeva la pena, che non c'era modo di ricavarci qualcosa. E quindi si lasciava perdere.

In effetti il senso del modo di dire è ancora questo, anche se traslato. Il beneficio ottenibile non vale lo sforzo. Poi, chiaramente, valgono i ragionamenti su benefici e sforzi che a noi ci va di intraprendere...
Quindi se ciò che devo "mettere in campo" per ottenere un risultato è molto maggiore di quanto ottengo alla fine non ne vale la pena?
Può essere preso come una scusa, come dice Grey, non mi ci metto perchè tanto...la storia della volpe e l'uva ci stà?
oppure può essere anche un buon modo per affrontare le difficoltà, secondo me non sempre il gioco vale la candela...se fossimo in grado di considerare a priori che cosa otteniamo e che rapporto c'è con lo sforzo per ottenerlo non sempre ci butteremmo nel gioco no?..
perchè sappiamo cosa vogliamo ottenere altrimenti il gioco neanche lo inizieremmo, credo piuttosto che ci sfugga spesso il costo della candela...
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