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Vecchio 01-09-2008, 09.05.31   #15
nikelise
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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
Secondo me, tolti tutti gli orpelli dettati dalla paura del giudizio altrui, dall'immagine , dall'importanza personale (e questa forse è la parte più difficile, perchè almeno per me è molto difficile essere sempre uguale a me stessa, essere quel che sono adesso e basta), quel che rimarrebbe sarebbe proprio la semplicità. Questo solo nel caso un argomento sia ben compreso. Se si comprende qualcosa, sarà anche possibile poi metterlo fuori, a parole o scrivendo, ed è possibile farlo in moltissimi modi se non veniamo capiti. Diversamente se qualcosa non è ben compresa o la si vede per le prime volte, è difficile togliere tutto il contorno, a me capita che più una cosa è nuova e meno riesco ad essere chiara nell'esposizione e anche nel chiedere se non capisco.

Poi oltre al discorso dell'immagine c'è anche il fatto che molto spesso a me capita di preoccuparmi che chi ho di fronte capisca quel che vorrei passare attraverso le parole. Questo fa si che invece di semplificare intorcolo, pensando all'altro (e quindi disperdendo) mentre sto scrivendo, invece che scrivere e concentrare tutto sul concetto.

Le dispersioni sono molte, e complicare credo dipenda molto anche da quanto altro "abbiamo intorno" oltre all'argomento che vogliamo esporre (il farci capire, il mantenere l'immagine che speriamo che passi agli altri etcetc).
Se nel momento in cui si scrivesse (o parlasse se capita dal vivo), ci si focalizzasse solo su ciò che si vuole dire, senza preoccuparsi di null'altro, anche se apparentemente puo' sembrare egoistico, secondo me sarebbe più facile togliere tutto il superfluo..

Infine, un buon uso linguistico non serve a niente se poi ci si perde in mille cose che non siano l'argomento che si vuole trattare. Se non si vede altro che l'argomento, e si lascia un momento da parte sè stessi e gli altri , credo che sia possibile concentrare le proprie energie nella giusta maniera..



Per moltiplicare le parole credo che si intenda usarne molte , per descrivere qualcosa per cui ne basterebbero molte meno.. girare intorno all'argomento, allargare troppo, fare dei giri infiniti per arrivare al nocicolo della questione etcetc...

Per la pluralità aspetto anche io lumi, non saprei.
E' vero quello che dici Red,
ricordo una bella frase di Montanelli :
dopo aver scritto siamo appena a meta' dell'opera dopo ,bisogna togliere , togliere e togliere, o tagliare , tagliare, tagliare( non ricordo).
Un'altra che conferma quello che hai detto e' dei tempi del liceo :
res tene verba sequentur : se una cosa ce l'hai, la conosci, le parole seguono ;
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