Discussione: Il bene non esiste?
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Vecchio 14-04-2009, 13.00.31   #10
jezebelius
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Originalmente inviato da griselda Visualizza messaggio
Poi in un momento di sonno profondo presa per il dispiacere di vedere ancora lo stesso esito sono caduta.

Ero stanca e vedendo la piantina che stava per essere divorata mi sono sentita di doverla proteggere.

Però se avessi pensanto alle chiocciole, avrei tolto la piantina dal giardino dichiarandola non idonea e l'avrei messa in un vaso in alto. Invece nel mio sonnambulismo la mia pigrizia ha dettato legge: scegli la via più veloce e semplice.

Ho detto a mio marito che era li vicino scocciata: la prossima volta compro un qualcosa per difendere le piante dai lumaconi. Ero arrabbiata.
Lui mi ha risposto che c'era e dov'era, bon in un attimo avevo fatto tutto.
Sottintesa approvazione, (distrubuzione della responsabilità) il tutto inconscio, mi ha fatto reagire senza nemmeno soffermarmi.
Credo che sia questo, il meccanismo che ci accompagna, sempre!
Trovarsi in un momento - che poi sono tanti secondo me - in cui da un lato non poniamo attenzione e dall'altro, come ben descrivi, cerchiamo la via più semplice e senza ostacoli, facciamo una serie di " guai", di cui non abbiamo coscienza.
L'episodio della piantina che riporti, secondo me, è emblematico.
In fondo, se guardiamo bene lo facciamo con tutto, nella speranza che vada sempre per il verso giusto ma, aggiungo, nella maggior parte dei casi, una volta assunta una decisione che ci pare la più plausibile proprio per la nostra limitatezza di vedere, di osservare e, per questo, individuare la via del male minore; poiché abbiamo una circoscritta esperienza nel cercarla tra le altre, facciamo casino.

La piantina e le lumache, a mio modo di vedere, dovrebbero sempre accompagnarci. Un esempio che può essere portato a tutto.
Tre elementi ( tu - la piantina - le lumache ), di cui gli ultimi in funzione del primo, non che sia male a mio modo di vedere quanto invece va presa la via della minor resistenza in questo caso.
Insomma tutto in funzione di questa ma allo stesso tempo anche un modo che ci serve per non colpevolizzarci - poiché da situazioni come queste ed all'interno di queste, non possiamo fare altro che comportarci " in relazione a quel momento " - e dall'altro a fare meglio per la prossima volta.

A questo punto mi chiedo quanta energia ci vuole per riuscire a " maneggiare" l'esperienza e trovare una via d'uscita che abbia il sapore di quel danno minore!
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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