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Vecchio 19-12-2010, 13.37.58   #1
Uno
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Predefinito Inerzia e momento di inerzia

Si potrebbe trattare in scienze ma poi saremmo limitati dalla sezione, invece vorrei parlarne prendendo in considerazione tutte le forse dell'universo comprese quelle esoteriche e che agiscono sulla psiche.

Galileo descrisse per primo, nei tempi moderni, l'inerzia:
"se un corpo è fermo o si muove di moto rettilineo uniforme, vuol dire che non è soggetto a forze oppure che la risultante delle forze che agiscono su di esso è nulla. Viceversa, se la risultante delle forze applicate a un corpo è nulla, esso è fermo o si muove di moto rettilineo uniforme"

Fisicamente è relativamente facile osservare il fenomeno, basta dare un colpo ad una bilia su un piano non inclinato sufficientemente liscio e pulito. La bilia correrà per un pò finchè pian piano l'attrito derivato da aria, da impurità della tavola etc... la farà fermare. Però basterebbe immaginare un ambiente senza attrito, per esempio il vuoto (anche se "io" sostengo che anche nel vuoto c'è un attrito, dal nostro punto di vista è talmente diluito da non essere percepito neanche con i nostri rozzi strumenti) per immaginare la bilia correre all'infinito.

Quindi come possiamo applicare il tutto all'esoterismo, al senso della vita, ad un lavoro interiore, spirituale e tutto il resto?
E' abbastanza semplice, quando abbiamo o riusciamo a darci delle spinte il nostro essere si muoverà fin quando le forze contrarie non riusciranno ad essere in quantità/potenza superiore.
E' importante anche il momento di inerzia. Questo si usa per calcolare la resistenza a mutare la velocità rotazionale, già così in senso esoterico acquista importanza se pensiamo a vibrazioni, velocità vibrazionale etc... ma se poi pensiamo ad una semplice "messa in moto", cioè a quando una qualsiasi cosa da ferma deve iniziare a muoversi, sarà ancor più facile pensare all'importanza che il principio assume nella nostra vita a tutti i livelli.

In sostanza quando iniziamo qualcosa da fermi c'è bisogno di una forza maggiore a quella che serve per tenere in movimento quella cosa.
Lo stesso capita quando ci troviamo nei due intervalli delle ottave, ma questo è un'altro discorso e non ci converrebbe tirarlo fuori ora per non fare confusione.

La forza maggiore può avere diverse origini, per esempio l'incitamento di qualcuno, un forte desiderio, una attenuazione delle forse oppositive nella direzione in cui vorremmo muoverci, etc. Ovviamente come al solito, spesso se non sempre, le cose sono sempre una risultante delle variabili in gioco.

Mi fermo, comunque penso di aver introdotto almeno un pò l'argomento che ci sarà utile anche per approfondire altre cose.
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