Visualizza messaggio singolo
Vecchio 23-10-2008, 21.07.21   #1
jezebelius
Organizza eventi
 
L'avatar di jezebelius
 
Data registrazione: 27-02-2005
Messaggi: 1,865
Predefinito Riforma Universitaria, Diritto allo studio e Ricerca

Credo che nel titolo possa essere sintetizzato quel che sta accadendo in questi giorni, ove la/le protesta/e si susseguono di città in città, da Università ad Università.
Passando subito nel vivo del discorso il decreto di cui si discute è quello approvato il 25 giugno di quest'anno, poi denominato " Legge 133 ".
E' lo stesso, per intenderci, che definisce la nuova struttura, tornando quindi a quella precedente, per le scuole elementari che individua, per questo, il ritorno alla figura del maestro unico.
Ora c'è chi in questo primo aspetto ad esempio, può essere in accordo o no ma non è di questo che voglio discutere quanto di un articolo specifico - il 16 - che permette alle Università di diventare Fondazioni Private e dunque, in conseguenza di ciò, per queste la concessione di enormi libertà, anche per stabilire le tasse di iscrizione per gli studenti ad esempio, non più parametrate secondo limiti.
Al di la del discorso che in fondo la laurea oggi non ha più il medesimo valore di qualche tempo fa e che la conseguente standardizzazione e dunque l'accesso a chiunque più una serie indeterminata di circostanze - come la prassi oramai consolidata che tutti si deve essere laureati per forza ad esempio il che apre la porta alla laurea " facile " sotto certi punti di vista- la questione sta nell'onda d'urto che inevitabilmente si abbatterà sulla Università in genere.
Nello specifico quando si parla di Università si tiene conto anche di ricerca quindi inevitabilmente di fondi per i quali, da questo decreto, si prevede una drastica riduzione.

Quale potrebbe esser il relativo scenario e perchè molti manifestano in piazza?
Si potrebbe dire che, come al solito, i media diffondono notizie che possono dare, per la maggior parte, la sensazione che chi manifesta sia contro questo o contro quello, senza contare il perchè si è contro una cosa o contro l'altra.
Un possibile scenario potrebbe essere non soltanto l'aumento delle tasse, accessibile e quindi possibile varcare la soglia d'ingresso all'università " soltanto" da chi possiede i mezzi e conseguente creazione di università " pubbliche", per così dire, accessibili da chi non possiede i mezzi per frequentare le prime.
Mi ricorda paesi come l'America; il principio mi pare lo stesso...
Oppure una fondazione privata, quale potrebbe divenire una Università, " controllata" da chi possiede le risorse necessarie per mantenerla, ad esempio una casa farmaceutica che potrebbe permettersi di "pilotare" - sintetizzando in maniera estrema - la ricerca stessa.
Credo che la riforma debbe essere fatta, ma come tutte le cose abbisogna di un periodo di ponderazione e di valutazione critica secondo me.
Molto lungo. Mi fermo.
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
jezebelius non è connesso