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Vecchio 27-10-2008, 17.22.41   #8
turaz
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Data registrazione: 27-06-2007
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su un discorso riorganizzativo dei corsi nulla da eccepire.
così come io proporrei di renderle pure maggiormente "operative" e collegate al mondo del lavoro.
(altrimenti chi esce ha una gran cultura ma pratica =
zero)

sul fatto siano una spesa "inutile" per la collettività non lo so.
di inutili per me sono i miliardi di euro spesi in armamenti per esempio mentre ritengo davvero utili i denari spesi in istruzione e sanità (ma guarda caso negli ultimi vent'anni sempre più ridotti con scuse abbastanza discutibili e con egregore lanciate su "serve rigore" di modo che chi la pensa così si agganci ad esse e le cavalchi)
ritengo che sui famosi "conti pubblici" raccontino (da una parte all'altra) notevoli fandonie (per tirare acqua al proprio mulino).
sul discorso "dovete lavorare invece di scaldare la sedia" questo a mio modo di vedere di scontra con la realtà oggettiva dei fatti.
se scaldi la sedia o ci metti 10-15 anni a finire la laurea oppure te ne esci prima.
chi rimane e prosegue non lo discuto in termini di operosità e volontà.

sulla "gente si dimentica le regole" mah sarà ma per quanto ho esperienziato io durante l'università è esattamente il contrario.
ciò che ha permesso a molti di proseguire e laurearsi è stato appunto il "ricordarsi" di regole non scritte (insegnate dai genitori ecc. ecc.)

io sul discorso "umanità" non vedo l'attuale mondo come totalmente negativo anzi.
Ma spesso è quello che (chi sta sopra) vuol far credere.
tu hai una visione "rigorosa" del lavoro molto purista e per te giusta e mi sembra che la trasporti nella tua visione delle cose a livello macro.
da qui però a pensare che chi non ha lo stesso passo sia "svogliato o altro" ce ne corre.
il fatto che vi siano differenze di velocità e di capacità penso sia incontestabile e credo ne vada tenuto conto.

Ultima modifica di turaz : 27-10-2008 alle ore 17.33.50.
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