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Vecchio 02-11-2008, 17.57.03   #23
jezebelius
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio

Questo potrebbe portare ad aumentare il costo che l'universitario deve sostenere?
Facile, può essere conoscendo l'umano.... ecco allora perchè gli studenti poi dovrebbero andare in piazza. D'altro canto, se tu ateneo X siccome vuoi assumere chi ti pare mi porti la retta a 20.000 euro l'anno, io ti dico che vado a studiare nell'ateneo Y che mantiene dei prezzi ragionevoli, tu rimani senza "clienti" e sei costretto a risparmiare sui costi inutili.... se i risparmi li fai su ciò che non va risparmiato io vado a studiare all'ateneo Y o Z....

Non mi sembra poi così irragionevole.....
Mi pare che siano venute fuori un sacco di cose.
Aggiungo una riflessione e parto dal mio pensiero. Sono in accordo con questa ( ora ) legge anche se in fin dei conti è e dovrà essere, mi auguro, rivista.
Però del pari non sono in accordo col mezzo usato pure per apportare una, benchè piccola, riforma. Molti dicono che non si tratta di una riforma mentre altri protestano o hanno protestato per questo e da ciò scinderei chi ha manifestato per motivi " validi" e chi solo per fare caciara.
Detto questo, in questi e da questi motivi validi, insomma,partirei toccandoli pure velocemente.

In fin dei conti, allora, condividendo il pensiero secondo cui l'Università " così come si presenta oggi" non è un buon modello di funzionamento se non per chi ci sta nel meccanismo e pertanto è vero che da qualche parte bisogna iniziare,mi chiedevo, tra le tante cose, delle conseguenze che si potrebbero avere nel momento in cui Tizio si iscrive all'Università " rinomata" pagando ( esempio ) 10.000 € e Caio non avendo queste cifre a disposizione se vuole studiare deve iscriversi presso l'Università che ha un costo minore per la retta e che nello specifico potrebbe essere individuata in quell'Ateneo che non è diventato Fondazione di diritto privato.

Pure in vista - tendendolo bene a mente - del fatto che, con l'accenno che si è fatto in questi giorni, si vuole anche eliminare il " valore legale" del titolo universitario ( e non solo di questo ) attraverso meccanismi di cui possiamo discutere dopo altrimenti mi portano lontano dalla questione.

Ora che cosa potrebbe accadere partendo da questi dati?
Sia chiaro. Sono del parere che non tutti i titoli valgono o dovrebbero valere nel medesimo modo o, più semplicemente, avere un valore identico.
Se presso l'Università e facoltà X, si studia di più dell'Università Y, medesima facoltà, il titolo conseguito nella prima - proprio per lo sforzo e sicuramente per la preparazione conseguita durante il percorso - dovrebbe ( e deve ) avere un valore superiore.
Questo discorso però pone un problema e cioè non è detto che a tot soldi di iscrizione corrisponda una buona preparazione. Ci sono nel nostro paese - Milano e Roma - esempi di questo tipo, per cui si paga un tot ( alto ) all'anno per arrivare alla fine del percorso di studi per poter dire di aver conseguito il titolo presso l'università X.
Come si fa o come si potrebbe attribuire un valore superiore al titolo della X e non a quello della Y? Solo sulla base del " quanto costa"?

Da ciò il problema, uno dei problemi, che ha mosso la protesta o almeno, poi indirettamente, che ne è derivato, ricordando sempre che questa "Università", di oggi, è il risultato del lassismo dei governanti del passato. Direi anche che, non sempre valido ma potrebbe starci, Università è uguale a classe dirigente!
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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