Discussione: Divinita' e Daimon
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Vecchio 23-05-2008, 10.23.02   #26
Uno
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Gli Dei sono gli archetipi.

No Nike, gli dei erano (sono) venerati da tutti, gli archetipi sono indagati dai filosofi e descritti modernamente in maniera abbastanza organica, dandogli anche il nome, da Jung.
Gli dei hanno una forma, anche se ci vogliamo fermare al simbolismo... invece gli archetipi no, sono prima della forma, hai mai visto la forma dell'archetipo della madre? No puoi vedere varie forme per quello stesso archetipo, una accettata diffusamente è quella della Vergine Maria.
Posso comprendere il tuo accostamento, la logica è: "gli dei sono la forma degli archetipi", gli archetipi che prendono vita nell'esistenza. Non è errato, ma non c'è un rapporto uno a uno, lo stesso archetipo può avere più dei che gli danno forma (ove per dei non ci fermiamo alla mitologia, visto che abbiamo anche molti dei moderni) La definizione più precisa che mi viene senza allungare troppo è che gli dei sono la prima impersonificazione degli archetipi nel mondo del creato sono l'inizio nel creato, dell'origine degli archetipi.
Ho provato a lanciare uno spunto con origine ed inizio, ma non non sono sicuro che sia chiara la differenza, in due parola l'origine è pluripotenziale, può essere qualsiasi cosa, prendere qualsiasi forma, l'inizio è già determinato dalla forma, l'origine non è soggetta a regole, le regole vengono dopo, è l'origine stessa che detta le regole attraverso la forma e la direzione che assume, l'inizio è già formato e direzionato e quindi ha delle regole, seppure relative al punto percorso.
Gli archetipi sono l'origine assoluta (del creato anche se ovviamente sono nel mondo delle idee) e possono prendere qualsiasi forma, quando noi vediamo e definiamo l'archetipo della madre è perchè lo stiamo già vedendo dal nostro lato dello specchio, perchè la nostra mente comune non riesce ad elaborare senza dare una forma.
Gli dei sono archetipi che hanno preso già forma, sono già un inizio sebbene sono l'Inizio quindi molto meno legati e soggetti a regole e leggi, comunque tra loro c'è una sorte di gerarchia, funzionalità etc....
I daimon sono anche inizio ma non hanno una forma propria si adattano alla forma che noi gli diamo, come noi pensiamo un daimon questo sarà (forma in questo caso anche astratta, la forma che comunque usiamo quando pensiamo a concetti astratti), noi comunque in qualche modo nel pensare il daimon siamo condizionati dagli dei, questi famosi dei che giocano con il destino dei mortali, mica che c'è un barbuto con il tridente che ci spunzona realmente... però l'influenza delle forme degli dei modella gran parte della forma che noi diamo al nostro/nostri daimon.

Lo so che non ho esemplificato tanto, magari in base a eventuali domande cercheremo di chiarire meglio.

Quote:

Mi resta un dubbio il daimon e' dentro di noi ed e' un angelo o un demone a seconda...Uno, mi sembra che tu ne parli come fossero delle entita' altro da noi, solo metaforicamente o credi che effettivamente tali siano?
Per me sono parti dell'anima dell'inconscio con le quali dobbiamo fare i conti.
E' praticamente la stessa cosa Nike, sono comunque parti che anche quando sono dentro di noi (intendo i daimon personali) hanno una certa dose di vita propria, anche se senza di noi sarebbero nulla.... la definizione che rende meglio è parassita, o meglio simbiote, quindi da non intendere solo in senso negativo, certe edere che coprono degli alberi proteggono quest'ultimi dal freddo o da animali che mangiano la pianta (tanto per fare un esempio), però in cambio prendono nutrimento e vita. Tutto sta a mantenere l'equilibrio, se pretendiamo troppo per noi (della linfa vitale) il daimon si soffoca e noi non possiamo esprimerci oltre un certo punto (l'esempio che facevate del musicista) se concediamo troppo al daimon questo arriva a possederci letteralmente.

Se la domanda verteva su quanto sono reali e consistenti, la risposta è che dipende da noi, c'è chi ci ha lottato fisicamente, chi ne avuto ispirazioni solo interiori, c'è chi non ci pensa neanche, c'è chi in alcune tradizioni li materializza volontariamente realmente con grossi pericoli per esempio i tibetani con i tulpa (non vi fidate tanto di quello che si legge in giro) ma anche un Padre Pio che lottava con un cane nero non era un visionario... dipende da quanto noi gli diamo sostanza, dipende da qual'è il nostro daimon personale e con quali collettivi veniamo in contatto

Non è completamente corretto dire che sono altro da noi (un pò più per alcuni collettivi, in cui comunque avremo anche noi la nostra influenza) ma non è neanche corretto dire che sono noi, parti di noi, se consideriamo la nostra essenza sono altro da noi, se consideriamo l'insieme del sistema uomo sono parti di noi.



Mi fermo perchè il post è già un mattone, sono qui comunque per espandere con calma.
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