Discussione: Paura
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Vecchio 20-09-2007, 12.30.58   #34
Uno
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Originalmente inviato da Elle Visualizza messaggio
Leggendo mi accorgo di quanto sia stata palese questa cosa, ogni volta che ho evitato situazioni che mi facevano paura (confronti irrisolti) mi si sono (e ancora accade per alcune cose) riproposte in maniera più intensa e meno evitabile, e così allo stesso man mano perdevo energie riguardo quel confronto che esitavo ad affrontare ingigantendo dentro di me il disagio interiore e pratico. Eppure pur essendo consapevole del meccanismo per certe cose sembro un cane che si morde la coda. Allora come sbloccare questa ripetività consapevole che attuo visto che non mi basta averla compresa e motivata?

Sai cosa accomuna il malato, il tossicodipendente, l'acoolizzato ma anche chi non appartiene a nessuna categoria?
L'accorgersi realmente, pienamente di una cosa.
Io so che tu le hai studiate le tue paure, ti sei studiata... ne sei cosciente (diverso da consapevole) ma ti manca qualcosa, sinteticamente quella consapevolezza, poeticamente quel qualcosa che per esempio ti permette di dire "so andare in bicletta", puoi studiare tutti i meccanismi della bici, appoggiarla ad un muro, riprenderla in mano, provare a sedertici sopra, alzare o abbassare sella e manubrio, gonfiare le ruote etc... ma finchè non fai un pezzetto di strada non puoi dire "so andare in bicicletta".
Purtroppo nel vivere quotidiano spesso si "studiano" (nel senso si leggono, ci si ragiona sopra, ci si intorta) talmente tanto certe cose ma senza cambiare mai una virgola, il lato della visione... ci sono diversi motivi, a volte non ci si pensa, non è mai capitato di girare da quel lato, a volte lo si vede con sufficienza o con il "beh lo faccio dopo" e quel dopo non arriva mai ma siamo convinti di averlo fatto etc etc
We sto parlando in generale, anche se ispirato dal tuo post...
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