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Vecchio 14-07-2008, 16.52.46   #11
Sole
Conosce ogni vicolo
 
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Purtroppo non riesco a vedere questo scambio di ruoli positivamente, riconosco che deve esserci un condizionamento in merito da parte mia però proprio perchè questo atteggiamento femminista estremo ha portato la femmina a fare il maschio lo scambio non è reale ma forzato, non riesco a vederla diversamente ma riconosco che può esserci la possibilità altrimenti negherei anche i fatti e in questa eccezione, se tale è, la famiglia sarebbe equilibrata e sana comunque.

La forzatura nella donna lavoratrice c'è e di conseguenza la costrizione, fosse solo per il fatto che dire: "faccio la casalinga" lascia negli altri qualcosa che suona come una disoccupazione ed un fallimento della posizione sociale.
Un pò questo modo di pensare generale porta a sentirsi inadeguate, dipendenti e con poca libertà di movimento.
La questione che solleva Stella colpisce anche me, la paura di una dipendenza economica mi costringe a lavorare. Non scelgo realmente non sentendomi a mio agio in una condizione non contributiva, ma questo però è un discorso che prescinde dal femminismo ma nasce nell'organizzazione famigliare e dal vissuto.
Trovare la soluzione nel lavoro lo trovo limitante proprio della realizzazione dell'individuo.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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