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Vecchio 12-07-2009, 02.10.36   #41
filoumenanike
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Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
Vorrei riprendere il filo del discorso e i ruoli ma soprattutto cercare di rispondere alla domanda di Filo che era importante ma sorvolata. peccato. Secondo me era importatne perchè determinante, il suo dubbio è il dubbio delle donne di oggi, è il motivo per cui la donna oggi ha poco di femminile e molto di maschile e piuttosto che integrare la parte maschile come si diceva sopra hanno, abbiamo, da integrare la femminile, da riscoprirla.
Per quanto invece riguarda il maschile e il femminile e la loro integrazione come individui possiamo spostarci sul tread apposito.


Filo diceva questo:
Partendo dal principio che come è in alto così è in basso la femmina, in basso, rappresenta il cuore della casa, ma c'è un motivo. Tradizionalmente la donna era il cuore del focolare, accoglieva la famiglia in seno a lei (un bel modo di dire no? Li nutriva.... ), li accudiva, si prendeva cura e provvedeva alla parte emotiva dei figli. Era colei che allargava le braccia e dispensava calore. Ora non discutiamo se ci piace o meno questa figura ma sul ruolo e sul senso profondo di cosa manifestava come figura la femmina.
Oggi ha ragioen Filo non c'è più, o quasi più, forse solo nel sud per fortuna ancora una parvenza esiste ancora che mantiene accesa la fiamma.

Io oggi mi guardo in giro e non vedo femmine, vedo maschiacci che tentano di mascherarsi da donne ma che in quei vestiti stonano. E' una brutta sensazione. per essere seduttive, dobbiamo diventare volgari, per paicere dobbiamo apparire. Le donne non sono più eleganti, sono di fretta e si consumano dietro le mille cose che hanno da fare. Faccio tutto io. Controlo la mia vita. Non ho bisogno di aiuto. Perchè io valgo.... già ma se non arrivo a fare tutto, non valgo più e tu uomo non mi consideri più indispensabile e se io non sono indispensabile mi sento inutile... per cui imparo anche a fare il tuo, così magari la smetto di essere il sesso debole.
Il peccato è che si sta perdendo quell'innata tendenza della donna di apparire come un fiore delicato, da toccare con cura e odorare con rispetto perchè il prfumo che emana addolcisce e rasserena.

Si è un concetto ancora attuale, è un archetipo eterno (come in alto) ma che va riscoperto, rinnovato, vitalizzato dentro ogni donna. Va però certamtne modernizzato. Oggi la donna è praticamente costretta volente o nolente a lavorare, ma questo non impedisce che possa essere femmina ugualmente e sentirsi realizzata come tale anceh se non contrappone all'uomo e al maschio (maschile in alto). Da questo deriva che anche il ruolo dell'uomo e del maschio va modernizzato. Quindi lo scambio dei ruoli ben vengano, ben fermo però che ognuno non si sostituisce all'altro ma si collabora, ci si aiuta per arrivare a condividere una vita insieme serena. Scambiare i ruoli non vuol dire scambiare personalità, vuol dire occuparsi dell'altro, si diceva sopra. Se la donna oggi ha bisogno che l'uomo lavi i piatti o prepari la cena (proprio basso basso) va benissimo, ciò non incide sull'essere maschio o femmina.ù
La femminilità purtroppo è stata sacrificata in unome di una cattiva ed errata interpretazione del nuovo ruolo della donna nella società moderna.
No, non è un concetto arcaico, è un essere innato della donna che però viene soffocato e represso perchè la paura di essere sottomesse è nel nostro DNA purtroppo, troppi secoli e troppe battaglie. La bomba doveva esplodere e si è manifestata così. Ma possiamo ancora riscoprirci.

Ancora un punto.
Un modo per riuscire ad integrare il controllo dell'ambiente innato in una donna (che fatica... ) sarebbe quello di ricordarsi costantement di rispettare lo spazio dell'altro anche quando non è come noi lo vorremmo. Insomma nella vita quotidiana abbiamo le armi per cedere il controllo e occupaci dell'aòtro solo che (almeno io) lo dimentichiamo spesso.


Invio ma non ho riletto scusate se ci sono orrori.
Il lato femminile della donna non si è del tutto perso, nell'intimo le donne oggi sono fragili come un tempo, il bisogno di amare e di essere amate, con tenerezza, con dolcezza, con passione, è identico a quello di sempre...solo che preferiamo non manifestare i nostri punti deboli, neppure a noi stesse. Prima di tutto occorre pensare alla professione, consapevoli di farcela anche senza l'uomo reprimiamo il naturale istinto di abbandono nell'altro, di affidarsi all'altro, in nome della giusta parità sacrifichiamo ogni sentimentalismo, la parte migliore di noi, sacrifichiamo il desiderio istintivo di essere madri e perdiamo quanto di bello la natura ci offre. Come riportare in superficie la dolcezza femminile, la tenerezza materna che si esterna verso tutti gli esseri che la circondano, come tornare a guardare l'uomo come un compagno da stimare, per la sua intelligenza, per la sua forza morale e fisica, senza per questo sentirsi inferiori o subire prepotenze?
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