Discussione: Litigare con dio
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Vecchio 20-03-2011, 22.29.52   #36
dafne
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Non sò dove piazzare le parole che ho nel cuore, ho vagato nel forum alla ricerca del contenitore più adatto ma nessuno andava bene.

Milioni di parole non rendono il sentire che ho adesso ma devo provarci, pena lo scoppiare

Tutto un percorso mi ha portata qui, a questo punto, a sentire questo amore, questa tenerezza infinita che però è forte, solida, non sò davvero come definirla.

C'è tutto il mio mondo in questo sentire, gli scomparti in cui ho relegato le parti di me che capivano, quelle che osservavano, quelle che facevano, quelle che sbagliavano, quelle che si autotorturavano...con la bambina a dirigere tutte le operazioni.

Potrei dire che provo un'infinita compassione (nel senso più vero del termine) per questa bambina che sono, potrei dire che mi sento piena di gioia per la fermezza che sento arrivare in salita con la donna che comprende, potrei dire che mi sento amata di un amore profondo da questa divinità altissima che mi ha sfiorata e potrei persino dire di essere innamorata in un modo in cui non avevo mai fatto esperienza prima.

E' tutto così confuso eppure potente, intuisco la carica che ne può venire a galla, intuisco che le cotte che mi hanno cercata in questi giorni erano causate dalla perdita di riferimenti, dalla paura e anche dall'incapacità di attingere a qualcosa di così profondo ed eterno da non essere descrivibile.

Potrei ma non posso, lascio la ragione un attimo in pace e la consolazione dilagare, non voglio più chiedermi se durerà

Ho detto si.

Come ad una proposta di matrimonio per tanto tempo ignorata soncertata di fronte alla perseveranza del mio pretendente. Ho frenato gli slanci in ogni dove, verso gli uomini verso il cibo verso i soldi verso il litigio verso l'elargire consigli...e ho sentito. Un terremoto è passato ma solo a preavviso dei prossimi, tanti, spero che siano tanti perchè tornerò a dormire questo già lo sò.

Ma adesso sono abbastanza vecchia per sapere che sopravviverò, che quello che cadrà verrà ricostruito, che quello che perderò non era mai stato mio, che in ogni momento in ogni luogo non esisterà mai più la solitudine ma un silenzio pieno di cose da sentire, pieno di me e delle persone che con me condividono la strada, le sento vibrare nel silenzio e sento che ogni cosa ha una sua logica, una sua ragione.
Non dovrò più vergognarmi di me.
Entro nel regno magico delle possibilità pronta a farmi prendere a sberle dalla realtà ma la misura della necessità si è abassata e il valore delle priorità invertito.

Un giorno Cassandra ha scrito che dovremmo rispetto per quest'essere speciale che siamo. Ecco, è tanto di quello che sento, di quest'assenza di parti, di schieramenti, di posizioni atte a definire solo dei confini. Di parole giuste.
I piedi ben piantati per terra, come un frassino alla ricerca del sole, voglio crescere e mantenere questa sensazione.

Che cosa mi spingeva a non ascoltare, a non fare, a restare bambina, a chiedere continuamente....è così semplice da sembrare mortalmente banale.

Un segreto nel cuore.
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