Discussione: La gente del Nord
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Vecchio 16-06-2010, 06.35.24   #53
nikelise
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Il rifiuto dell'Italia e di conseguenza del sentirsi italiani lo osservo spesso anche io e non solo al nord, online leggo (quando posso) diverse persone del sud che dicono di voler andare via da questo paese che secondo loro non fa abbastanza per noi.

Da un certo punto di vista una mezza ragione ce l'hanno, ma se ci si guarda intorno con un pò di oggettività non vedo più Americhe capaci di far sognare, non esistono paesi incantati.

Ci sono paesi sottosviluppati in cui un imprenditore capace può con un piccolissimo capitale di partenza fare una fortuna in poco tempo, ma allo stesso tempo può rischiare di morire per una puntura di un insetto perchè l'ospedale locale, in confronto alla tanto denigrata sanità italiana, usa le sanguisughe su chi soffre di pressione alta.

Insomma la nostra vecchia, ma di non altrettanto vecchia unità, Italia con tutti i suoi difetti non è comunque il peggiore posto in cui vivere.

Tolti questi trasversali (nord, centro e sud) cittadini, a parte qualche provocazione, a volte forse anche stupidina, non vedo tutto questo disamore per il nostro paese.
Forse l'affievolimento di alcune fedi cieche e finti bisogni di vita, tra cui quella per la nazionale di calcio, per il calcio stesso, il campanilismo nazionale esagerato
Io invece credo che il popolo italiano abbia una sua caratteristica che ogni tanto emerge con varie forme .
La caratteristica dell'italiano e' di tendere all'indipendenza piuttosto che alla liberta' .
La liberta' e' la rinuncia all'egoismo a favore della legge , del bene comune .
L'indipendenza e' la possibilita' di appagare ogni proprio desiderio , di farsi gli affari propri a scapito del bene comune .
Questa tendenza e' propria di noi italiani non c'e' niente da fare ed e' la nostra croce ma anche la nostra delizia .
Questa tendenza ovviamente viene travestita in vario modo col federalismo , il diritto di evadere le tasse per difenderci ( a ragione ) da chi ci governa , col diritto di avere una casa e quindi di realizzare ogni abuso edilizio , ecc.
I popoli liberi sono paradossalmente piu' onesti e piu' pecoroni di noi italiani , sanno rinunciare all'indipendenza anche perche' incapaci di esserlo ( indipendenti ) cosa che per l'italiano e' un'arte , la famosa arte di arrangiarsi .
Persino il risparmio elevatissimo delle famiglie italiane e' il frutto di un disincanto di una sfiducia per chi ci governa , per la realizzazione di un bene comune .
Pe questi motivi noi non siamo un popolo di guerrieri , non abbiamo mai avuto un esercito forte , ma saremmo degli ottimi guerriglieri , degli efficenti banditi .
Il banditismo ed il brigantaggio di cui le mafie costuiscono una maledetta degenerazione nascono dallo spirito indipendente dell'italiano .

Allora , diventammo popolo libero quando c'era da formare lo Stato italiano ma lo siamo stati per breve tempo , c'e' sempre la tendenza a tornare indipendenti farabutti, imbroglioni ma anche fantasiosi , creativi e sempre per furbizia, legati in clan mai un popolo unito .
Sentiamo poco la tendenza ad essere popolo libero cioe' popolo che rinuncia a qualcosa di suo per un'idea di bene comune .

Anche l'inno non e' apprezzato per i suoi contenuti ma e' disprezzato perche' musicalmente non e' un gran che' e forse a ragione perche ' una musica non deve eccellere per le parole ma per i sentimenti che suscita la melodia .
Provate a sentire l'inno tedesco e sentirete l'orgoglio di far parte di un popolo .
L'inno di Mameli , parole a parte , richiama piu' l'entusiasmo di un ragazzinio che la maturita' di un Uomo .
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