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Vecchio 31-08-2010, 17.58.08   #7
RedWitch
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Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
Scoperto l'arcano.

I contratti tra azienda e agenzia di somministrazione lavoro sono regolati in maniera tale che l'azienda debba chiaramente avere un vantaggio.
I carichi fiscali e monetari delle pratiche di assunzioni e licenziamento (quindi penso anche il tfr) sono a carico dell'agenzia. Sono a carico dell'agenzia le ore di malattia e di ferie. La società paga all'agenzia le ore effettivamente lavorate da dipendente e il conteggio viene fatto fisicamente sulle ore reali di lavoro. per cui in effetti alla società viene a mancare una buona fetta di carico.
Grazie per l'interessante argomento che hai aperto e trattato Sole, purtroppo oggi quasi tutto il lavoro dipendente passa attraverso queste agenzie.

Le agenzie di somministrazione del lavoro, sono le agenzie cosiddette "interinali"? Ho sempre creduto che facessero da mediatori tra azienda e lavoratore, adesso è molto più chiaro il tipo di ruolo che svolgono, in sostanza è quasi come se il lavoratore fosse alle dipendenze dell'agenzia e non dell'azienda presso cui lavora..
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Inoltre c'è una cosa brutta per il dipendente ma comodissima per l'azienda e cioè i rinnovi dei contratti. Se si viene assunti a tempo determinato da un'azienda ad esempio per tre mesi la proroga deve essere fatta per uguale tempo, cioè altri tre mesi e può essere fatto fino ad un massimo di tre volte. Con l'agenzia invece le proroghe possono essere di durata differente e possono arrivare fino a sei. Questa è una bella comodità. Ad esempio se di mezzo ci sono le ferie estive i contratti possono durare fino alla chiusura dell'azienda e riprendere subito dopo senza problemi .. se non per il lavoratore.
In sostanza, se si fanno bene i conti, al lavoratore non spettano nemmeno le ferie pagate, perchè il contratto scade, poi pero' puo' essere richiamato, dopo.

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E' evidente che il vantaggio sia tutto per le aziende e per il lavoratore solo la speranza che l'azienda decida di assumere di per se dopo una prova.
e per fortuna che il lavoratore dovrebbe essere tutelato...

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Di considerazioni in merito ce ne sono da fare ma la prima fra tutte è che questo accade perchè le aziende in Italia non sono tutelate e una volta introdotto un dipendente se questo non va bene o se si hanno difficoltà è molto difficile da licenziare.
Ad ogni modo tutto questo rende molto difficile la ricerca di un posto serio dove crescere.
Ma se un lavoratore non rende, ed è stato assunto a tempo indeterminato, quali sono i requisiti perchè l'azienda possa licenziarlo? In linea teorica, se non sbaglio esistono dei periodi di prova, in cui si dovrebbe poter valutare il dipendente, ma se poi questo non da frutti, anche l'azienda dovrebbe essere tutelata in qualche modo .

Di fatto è il lavoratore che poi non trova nulla che sia un po' più stabile di un contratto mordi e fuggi e di questo passo, secondo me il contratto a tempo indeterminato scomparirà del tutto.
E quindi? solo somministrazioni di tre mesi o simili? apertura di partita IVA per tutti come consulenze esterne?
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