Discussione: Filosofia Yoga
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Vecchio 11-10-2006, 01.07.07   #30
Haamiah
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Citazione:
La via del respiro (che comprende un tot di tecniche che fanno un tot di respiri che fanno la via del respiro); la via delle posizioni (che comprendono un tot di tecniche che comprendono un tot di posizioni che fanno la via dell'hata); la via dell'osservazione (che comprende la costante Presenza della Coscienza su un certo punto o un certo movimento utilizzando delle tecniche... e qui la meccanicità proprio nn deve entrare va da sè che se ci fosse nn c'è presenza nn c'è concetrazione) la via dinnsocosaaltro che formano insieme la VIA dello Yoga.
Meglio?
Se hai letto più su quali siano le principali Vie dello Yoga, almeno da quello
che ci viene dato conoscere, le ho già menzionate penso in maniera chiara e semplice. Cò che hai citato tu qui su non sono le Vie dello Yoga, ma alcuni degli otto rami in cui viene suddiviso il Raja Yoga, che è appunto una delle quattro Vie principali, e di cui sia Asana che Pranayama ne fanno parte, e che presi assieme sono le pratiche base che formano l'Hatha Yoga,(ritiro dei sensi all'interno, concentrazione e meditazione verranno dopo aver acquisito il controllo del corpo e del respiro...)
che è per l'appunto il più conosciuto e praticato - mi auguro così sia più chiaro.
Da quello che vedo la maggior parte delle persone si avvicinano a questo tipo di Yoga anche perchè, considerato che si lavora sul corpo e la mente, è quello che attira maggiormente, e penso anche l'unica forma di yoga conosciuta all'esterno, ai non 'addetti ai lavori'.
Di solito si avviciano persone che catturate dallo stress della quotidianità cercano nello yoga un rifugio, una via d'uscita, e costoro in genere, non andranno avanti, salvo rare eccezioni, o anche persone che avendo già letto qualcosa sono attratte da tutto il discorso, e vogliono andare avanti e approfondire.
Come ho detto più su non è facile spiegare cosa sia lo yoga in due parole.
Il fatto che la parola yoga significhi 'unire' si apprende subito non appena si inizi a praticare, e per i più è qualcosa di talmente astratto che comunque vuole dire poco, e in ogni caso irraggiungibile, e tale rimarrà, a patto di divenire dei Veri Discepoli(adhikari), ovvero dei Guerrieri; eppure per comprendere qualcosa di più talvolta possono volerci anni.....poi ognuno, ovvio, ha i suoi tempi.


Citazione:
La VIA dello YOGA, quindi, nn può in alcun modo essere completa se nn ha in se tutte le sottovie con tutte le sotto tecniche perchè se siamo bravi a tenere le asana ma lo facciamo MECCANICAMENTE nn siamo Yoga e quindi facciamo ginnastica come hai detto tu tempo fà.

La meccanicità, provo a spiegarmi meglio, interviene quando la nostra coscienza o la nostra presenza e la nostra attenzione sta per i fatti suoi... nn siamo NOI a Fare ma veniamo agiti. Si capisce?
Ora che senso ha dire che c'è meccanicità nello Yoga? Non lo capisco... il principio .. meglio, uno dei principi dello Yoga è proprio quello di UNIRE il corpo alla mente ... giusto? E dunque che scopo, risultato raggiungiamo se dobbiamo a priori porci il problema che diventeremo meccanici? E' un controsenso un paradosso parlando dello Yoga.
E' verissimo che applicando un qualcosa il corpo lo impara e in automatico lo sa fare... ma la Presenza (vedi il post di ray) DEVE esserci sempre altrimenti possiamo pure dire di nn aver imparato la concentrazione Vera.
Se la cosa diviene meccanica e va in automatico nn c'è presenza.
Capisco perfettamente ciò che intendi, infatti le svariate 'tecniche' che vengono adottate dal praticante hanno proprio questa funzione, quella di mantenere sempre la presenza, nel momento in cui ci si rende conto che questa vien meno, e non è detto che ci si renda conto subito, poichè la mente ha delle capacità pazzesche, tipo dopo aver appreso una tecnica è in grado di mantenerla per l'appunto in automatico, e nel frattempo fare pure altro....quindi o si aggiungono ulteriori elementi su cui focalizzare l'attenzione, o come già detto si cambia pratica. Per cui la meccanicità nel praticare yoga può subentrare molto più facilmente di quanto si pensi, proprio come in tutte le cose...la 'bravura' del praticante sta proprio nel capire quando giunge il momento di cambiare o aggiungere altro alla pratica, quindi avere sempre il 'controllo'.


Riguardo il temine 'distacco' sul quale Ray aveva puntualizzato, e sul quale non ho proseguito la diatriba visto che mi sembrava inutile polemizzare parlando di niente, visto che tu lo hai citato, colgo l'occasione per una ulteriore puntulizzazione. Innanzittutto rispetto le opinioini altrui, comunque il termine distacco in questa sede per me, e non solo per me,
non ha la valenza dell'opposto di 'attacco', che non ho affatto confuso,
ma semmai dell'opposto di attaccamento; quando parlo di distacco dalle cose terrene, parlo appunto di non attaccamento, avete mai sentito 'distaccamento dalle cose terrene' inteso in questo senso? L'unica accezione del termine, correggetemi se sbaglio, è quella usata in ambito militare, o amministrativo e politico...altre non me ne vengono in mente.
In sintesi il fatto che vi sia questo 'distacco' inteso in senso figurato, non fisico o materiale, non implica che non vi sia controllo.
Comunque se questa parola avesse dato adito a fraintendimenti è stato un bene che Ray la abbia puntualizzata.

Poi se si crede che io vada per simpatie...... come ha detto Sole siamo qui per ragionare insieme, tutti abbiamo sempre qualcosa da imparare e qualcosa da dare.....

Haamiah non è connesso