Discussione: Filosofia Yoga
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Vecchio 12-12-2006, 09.51.56   #38
Smashan
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Sono fondamentalmente d'accordo con Uno.
Lo Yoga non può contemplare in sè l'unione come tu la intendi Haamiah, perchè è comunque un metodo, e il metodo implica una separazione, poichè è in parte comunicazione e in parte intento.

Lo dice anche la parola...da yoga deriva poi il termine latino Iugum (giogo), che implica appunto una specie di filo invisibile che tiene legato qualcuno/qualcosa ad altro, quindi mantiene il dualismo, e ne ha bisogno per sussistere in quanto tecnica (qualcosa che è perfettamente inserita nel contesto dell'illusorietà).
Mi piace molto la sottigliezza di Uno, perchè ogni volta che fai qualcosa, ogni volta che pensi qualcosa, sei separato...lo yoga è quel filo invisibile che ti connette con il Divino, ma va abbandonato per liberarsi.
Quest'unione secondo me fa rima con tensione, ed è quella tensione che è l'asana, la base dello yoga. Nè rilassato nè teso, sull'attenti, come una 'tigre pronta a scattare'.
Infatti i Sadhu (asceti) indiani, allo yoga accompagnano altre tecniche, che rientrano nel sadhana (il percorso ascetico).
Ma, alla fine, si deve abbandonare tutto, a partire dal metodo, ci si deve priare di tutto quanto per realizzare l'unità (vado a naso...io sono la divisione incarnata).
E' il paradosso del: 'io abbandonerò me stesso'. Bell'intento, ma pronunciarlo determina e sottolinea una volta di più il tuo attaccamento...con la disciplina e con il metodo è lo stesso.
Se lo yoga contemplasse l'unione intesa in senso assoluto, non esisterebbe.


mmmhhh.....s'è capito qualcosa?
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