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Vecchio 18-07-2009, 20.29.57   #13
luke
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Originalmente inviato da filoumenanike Visualizza messaggio
Partendo dall'inizio il povero non è abituato a gestire il denaro, vive una vita di stenti, spesso non arriva a fine mese e quando decide di fare una spesa non pensa di chiedere un preventivo per non apparire ridicolo non essendo abituato a trattare con chi ha soldi e potere!
Il suo stesso stato di indigenza lo spinge ad avere complessi di inferiorità verso chi maneggia senza preoccupazioni il denaro e anche oculatamente!
Non sai quanto può costar fatica decidersi a spendere una cifra per un qualcosa di superfluo e non puoi sapere la gioia di dare un qualcosa in più alla famiglia sempre abituata a stringere la cinghia, per arrivare a fine mese.

Il parallelo con i rapporti interpersonali riesco a vederlo a fatica, sono molto generosa con tutti, accetto gli altri quasi sempre, tranne alcune sensazioni epidermiche di rifiuto, poi quando mi accorgo che la fiducia è mal riposta...torno indietro, comunque l'esperienza di conoscere il prossimo e le sue idee la giudico sempre positiva

"Se spreco i miei pensieri con tutti.." che vuol dire? chi sono questi "tutti"...gli altri in genere, il prossimo, o i delinquenti in senso lato?
Permettimi filo, ma ci sono un paio di cose che hai scritto su cui non sono molto d'accordo.....

Innanzituto questa fatica di cui parli nel comprare qualcosa di superfluo( quindi sovrabbondante, che va oltre normali necessità) io non la vedo molto in giro: ho visto persone farsi scrupoli per comprare cose che gli servivano realmente o che erano tenute a pagare ( tipo affitti ecc) e subito dopo come se niente fosse, non esitavano un attimo a comprarsi il terzo o quarto cellulare nell'ultimo anno o il super mega impianto impianto televisivo ultra accessoriato o il paio di scarpe alla moda che poi non hanno mai usato;
la sensazione derivante da questi acquisti non credo possa essere, a mio avviso, fatta passare come "gioia", ma come qualcosa di molto più piccolo e di molto più temporaneo (ripeto parliamo di cose realmente superflue e non di giuste soddisfazioni che uno ogni tanto vuole togliersi).

Sullo sprecare i pensieri con tutti, è ovvio che non debbano esserci pregiudizi e rifiuti a prescindere nel conoscere qualcuno, però se per esempio mi metto a frequentare un gruppo a cui piace parlare del bianco e mi metto a dire "si si mi è sempre piaciuto il bianco", poi un gruppo a cui piace il verde e, per farmi accettare dico " il verde mi è sempre piaciuto, parliamone", e poi un gruppo a cui piace il viola e anche li faccio lo stesso discorso, quando poi in partenza so che a me dei colori non me ne frega niente e che ne ritrarrei ben poca utilità, quali saranno i miei veri pensieri, dopo questo spreco energetico che ho fatto?

Voglio dire se frequento tutti indistintamente esaurendomi solo per cercare una consonanza con loro, a prescindere dal reale apporto che essi possono darmi o che posso dargli io, forse sarebbe meglio essere più oculati e ed allocare le risorse solo laddove serve realmente.
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