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Vecchio 08-10-2006, 11.49.31   #6
jezebelius
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Citazione:
Originalmente inviato da jezebelius
In questo rientrano le conoscenze che in quel momento si possiedono e che inevitabilmente fungono da filtro, appunto come i pesci all'interno della boccia che " vedono " il mondo esterno, possiamo dire, attraverso due filtri: la boccia stessa, che impone una certa visuale assieme però all'acqua.
Volevo aggiungere una cosa, riprendendo questo passo. Il punto di vista a pensarci bene è " filtrato" da tre parametri e non due. Il terzo, volevo sottolinearlo è questo:
Citazione:
Quello che è il modo di vedere di un pesce, probabilmente non sarà lo stesso percepito dall'altro - tant'è che se potessero parlare ognuno darebbe la sua definizione - perchè gioca in questo una moltitudine di fattori che inevitabilmente lo modificano.
.
Quindi gioca un ruolo fondamentale la percezione che ci fa "vedere " e quindi attribuire ad un dato universo in un dato momento quello che per questo verso, e cioè dal singolare, viene filtrato. L'acqua, ennesimo filtro e per finire la boccia, all'interno della quale " si vive ".

Insomma tutto rapportato ai propri canoni di valutazione. Mi pare che gia se ne sia parlato altrove.
Ora riprendendo la fine del discorso di Uno e cioè:
Citazione:
in sintesi estrema volere il meglio verso l'Universo intero è l'unico modo per vedere le cose oggettivamente
mi sembra che si possa dire che tendendo verso - e quindi questo gia presuppone abbandono delle caratteristiche che derivano dalla propria, individuale valutazione del pezzo di universo nel quale si è immersi - ci si indirizza verso l'oggettivo.

Si pone in questo modo la base per una valutazione che prescinde da qualsiasi elemento o caratteristica egoistica. E' il " verso " e cioè l'orientamento che deve essere cambiato. Forse usando un banale esempio possiamo dire che nella valutazione individuale ci si pone sul piano della soggettività, posto in orizzontale, mentre invece in quella oggettiva si " tende " verso l'alto, appunto trascendendo le caratteristiche soggettive dirigendosi in verticale, comprendendo quindi le varie visuali ed i vari punti di vista. Evidenzio ancora la semplicità dell'esempio dicendo che nel soggettivo si possiede un unico punto di vista. Nell'oggettivo questo è molteplice in conseguenza di quanto alti ci si trova ( o meglio si riesce a tendere ) rispetto al piano soggettivo.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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