Discussione: Vivere in difesa
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Vecchio 23-06-2009, 23.34.14   #84
filoumenanike
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Originalmente inviato da stella Visualizza messaggio
Una delibera può essere aggressiva in un altro modo, e di conseguenza ci sono altri modi per difendersi, essendo la delibera frutto di decisioni di più persone...
Aggredire un direttore lavori è un modo per sfogarsi di quello che si vive come un'ingiustizia anche se non personale, bensì verso l'ambiente che è parte del nostra vita, ma quella è una persona che lavora come noi per la pagnotta....
Quello che volevo dire è che qui non si tratta di reagire a un attacco verso se stessi, ma piuttosto verso un sistema che si percepisce iniquo.
In questo senso viviamo tutti in difesa e quando non ce la facciamo più reagiamo anche con chi forse centra solo marginalmente, però penso che sia utile lo stesso a dare uno scossone, almeno a far riflettere chi ha il l'onere di prendere tali decisioni, se si comincia a reagire forse in futuro si eviterà un'altra delibera analoga.
Un'ultima cosa, la dico più per me, prima di partire in quarta mi impongo di vedere la cosa da più angolazioni e non solo dal mio punto di vista che può essere soggettivo, mi viene in mente una volta in cui sono stata molto aggressiva con una persona che mi faceva rabbia perchè ritenevo fosse ingiusta nei miei confronti, poi qualcuno mi ha fatto riflettere facendomi vedere le cose da un punto di vista più ampio e ho visto che il mio arroccarmi in attacco/difesa non era più tanto scontato....

Il mio problema, cara Stella, è proprio quello di non meditare prima di aggredire, come un ariete, qualsiasi problema o situazione che giudico come un'ingiustizia, una scelleratezza.
Ebbene questo comporta un notevole dispendio di energie, di stress, di ripercussioni negative sul mio essere di ogni tipo, a mente fredda mi dico che avrei potuto scrivere prima di fare 10 telefonate, ma in quel momento la sofferenza di vedere estirpata tutta una fitta boscaglia che costeggia il fiume, con la consapevolezza del disagio per molti animali che hanno lì il loro habitat naturale, mi ha esasperata.
L'ingegnere da me interpellato per farmi calmare ha detto che ora puliscono poi..rimetteranno le piante , faranno un sentiero per i canoisti , metteranno delle pietre in mezzo al fiume per creare delle finte rapide , ho apprezzato la buona volontà ma mi sono sentita affranta, sconvolta da tanta indifferenza verso l'ambiente, che a me piace naturale non finto, abbellito magari da erba di plastica!
Certo quello che piace a me non deve piacere a tutti, ma esorto a immaginare una folta vegetazione di pioppi, di aceri, di betulle, di acacie, di salici argentati, di canne, di noci americane, di siliquastri, di rovi, di rose canine, di edere intricate dalle millle sfumature di verde, ed ora pensate ad una terra brulla, ferita, sconvolta, che dovrà essere abbellita da alberelli gentili, da vivaio, potati a misura
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