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Vecchio 16-03-2011, 15.49.47   #432
Astral
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Originalmente inviato da Faltea Visualizza messaggio
Hai ragione, ma se questo è l'unico modo per sopravvivere cosa fai? Muori o ti dai le mani da torno?
O continui a lamentarti che la situazione non va?
Qui lo spirituale centra ben poco, qui si parla di mangiare alla fine del mese!
Concordo che non è la cosa giusta, che non va bene, che siamo arrivati ad una situazione DISASTROSA, sono con te... ma non sopporto il lamentarsi senza reagire.
I giovani dicono basta... ci sono gli extracomunitari che fanno questo e quei lavori...
Non ci siamo, dobbiamo riprenderci i lavori e farli di nuovo "nostri", l'idraulico, l'elettricista, il muratore... perché devono farlo gli extracomunitari???
Perché noi possiamo tutti studiare e laurearci e poi fare la fame perché non c'è lavoro?

Se il mercato chiede muratore, perché il laureato non accetta per un periodo di farlo? Perché lo ritiene troppo svilente? Allora andiamo proprio bene...
Ci meritiamo quello che abbiamo se non peggio...
Non sarà pure il fatto che siamo diventati troppi per i posti di lavori?

Lo studiare non è qualcosa soltanto per trovare un lavoro più dignitoso, o più reddizio (quando mai poi, guarda quanto guadagna un professore).
Lo studiare significa aumentare il livello culturale del paese, cosa che a mio avviso, è molto molto basso. Lo studiare significa scoprire cose nuove nella scienza, nell'arte, nella politica e nell'economia. Ovviamente ci deve essere anche un lato pratico della cosa, altrimenti diventa teoria. Promovendo un certo sistema passa il messaggio che la cultura è noiosa ed inutile, perchè tanto quello che conta è fare lavori come il muratore, l'elettricista e quant'altro.
Frequentando queste categorie, ti accorgi quanto è basso nella maggior parte dei casi il loro livello culturale e soprattuto quando sono manipolabili dai potenti (religione+stato+pubblicità) rispetto a chi ha studiato seriamente (non chi si traccheggia all'università per un pezzo di carta).

Il muratore, l'idraulico e quant'altro almeno dalle mie parti, lo fanno in pochi per i seguenti motivi:

1) Se non è tuo padre, tuo nonno o tuo zio, nessuno è disposto a prenderti perchè gli fai perdere tempo.

2) Uno straniero fa concorrenza sleale molto spesso. Tanto è vero che conosco muratori rifiniti che si sono visti dimezzare il lavoro. E per muratori, intendo affini.

3) Sono mestieri che spesso e volentieri non rendono più come una volta, perchè il sacrificio è tanto, il guadagno è poco, e non è sicuro come una volta.
Zio pasticciere e cugino gelataio. Il primo per guadagnare normale si fa dalle 4 e 30 di mattina alle 17 di sera tutti i giorni. Il secondo ha aperto e sono tutte spese (eppure anni fa un gelataio d'estate poteva arrivare fino a 5.000 euro al mese).

4) il marito di mia cugina fa il pizzaiolo: è bravissimo ma lavora dalle 5, alle 11 di sera. Guadagnerà pure, ma io morirei a fare un tenore di vita cosi. All'estero con la sua esperienza potrebbe lavorare metà delle ore al doppio del prezzo.

5) Se prima potevi arraggiarti, adesso meno. Se io devo restaurare un appartamento ed affitarlo o venderlo o lo vendo da restaurare, o lo restauro a norma, di conseguenza non mi rivolgo all'arrangiato ma alle ditte specializzate.

6) Non abbiamo accennato alla sicurezza sul lavoro, siamo uno dei primi paesi che ha un alto numero di morti bianche sul lavoro (e sono muratori, operai, carpentieri).
Se uno deve rischiare perchè non è tutelato, tanto vale andare a fare il militare

Sono daccordissimo con te, che lamentarsi e basta è un atteggiamento poco costruttivo, ed è quello che va più in voga in italia. Ed è per questo che io sono per non abbassare più la testa: nel frattempo puoi fare pure l'aiuto pasticciere, le ripetizioni e il babysitting al bambino, il magazziniere per vivere, ma deve essere una situazione per tappare e non può essere permanente.

La pensione noi giovani ce la siamo bella che giocata, io sto parlando di un lavoro che ti garantisce un minimo fisso. Ma come accedi ad un mutuo, se non hai una busta paga regolare?
Ok forse in due è più facile, ma se prima con enormi sacrifici ce la facevi, adesso è diventato impossibile (prezzi delle case alle stelle, lavori mal retribuiti in nero) anche se poi è strano che le città diventano sempre più invivibili e si costruisce, si costruisce (denari riclati da mafie varie).

La cosa che io non capisco è perchè si fanno entrare tutti questi stranieri, se sempre più giovani e non italiani stanno migrando all'estero, in paesi poi che non è che stanno cosi tanto meglio di noi, però forse ti danno l'opportunità di guadagnare e crescere, c'è chi ti paga persino il volo, il vitto e l'alloggio. Questo è incentivare il lavoro, perchè poi te li ritrovi.

Sono daccordo: non possiamo essere tutti medici, tutti avvocati, tutti professori. Ma quando vedi in giro che ci sono lavori per imparare a fare il commesso o il cameriere, che erano diciamo i lavori più umili che un tempo ti permettevano di guadagnare discretamente, significa che il sistema è proprio alla frutta.
Il non andare a questi lavori gratuiti, e non rifornire di personale gratis, è il modo per far smettere questo tipo di cose, oltre alle denuncie. Il problema è che non viene premiato il datore che assume, e non viene punito quello che sfrutta, con delle eccezioni per carità.

Cosa chiede il mercato qui?: operatori call center outbound (ovvero guadagni se vendi), agenti immobiliari, rappresentanti porta a porta. Altri lavori richiedono anni di esperienza ed età massima 25-27 anni.
Scusa ma tutti quelli che devono fare la prima esperienza, quando lo fanno se tutti vogliono esperienza?
Tutti i professionisti che (oggi succede piu di quanto se ne pensi) a 40 anni si trovano senza lavoro, ed anche a 50 e non vengono preso perchè so VECCHI! Cioè uno a 35, 40 anni è vecchio.

Il problema è che il popolo non ha potere, perchè non è unito. Nonostante si festeggiano domani i 150 anni dell'unità d'Italia, non siamo un popolo unito e coalizzato.
Perde la Roma o la Lazio, succedono le rivoluzioni! Faltea o Astral vengono sfruttati sul lavoro, non pagati, oppure licenziati, e tutto passa inosservato, con una indifferenza inaudita e con una rassegnazione: tanto è cosi, le cose non cambiano.
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Scusate se sono prolisso, è che in questo periodo non passa un giorno, che ognuno mi viene a raccontare qualcosa sul lavoro, sono diventato estremamente sensibile all'argomento, e dalla parole stiamo passando all'azione. 10 anni fa la pensavo pure io cosi, che bastava darsi più da fare, accontentarsi e si poteva fare. Oggi ho capito che se dici sempre di si e ti arrendi, nulla cambia, o cambia in peggio.
Vedo che il malcontento si sta trasformando in iniziative concrete ed azioni, qualcosa piano piano si sta smuovendo.

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