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Vecchio 02-12-2007, 16.15.01   #8
falco
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Non sono esterni, solo che "normalmente" (inteso come comunemente) il nostro essere non partecipa e loro (personalità) credono di essere le padrone, i padroni di casa.
La cosa è complicatina anche perchè razionalmente si può disquisire di metà faccenda circa.
Complicata perchè "partecipa" non è il massimo della precisione... comunque l'esempio che rende per analogia meglio è quello del palcoscenico, del teatro: noi globalmente siamo una rappresentazione teatrale, il palcoscenico è il nostro corpo, ci sono gli attori (personalità), il regista (il nostro essere), comparse (automatismi sotto il livelli delle personalità) maestranze che creano le scene e fanno manutenzione al palcoscenico etc etc...

Normalmente, nella massa il regista sta ancora facendo i provini... sta nelle sedie in ombra e osserva da lontano... i vari attori e attrici si susseguono recitando i loro pezzi, i protagonisti stanno di più in scena, tanto che uno spettatore che si immerga nella visione arriva a sentire che quella rappresentazione sia quell'attore, questo avviene dopo un pò di tempo, all'inizio non sempre si capisce chi è il protagonista.
Da bambini siamo abbastanza duttili, poi crescendo ci cristallizziamo e irrigidiamo in alcuni ruoli piuttosto che altri.

Ad un certo punto può essere (questo può essere è determinato da molti fattori che è impossibile specificare in un solo 3D, ci stiamo provando in giro) che si inizi sul serio a diventare una compagnia teatrale, qui entra in gioco il regista, sale sul palco, osserva con maestria i vari attori, li smussa dove occorre etc... quando si recita lui torna dietro le quinte, però coordina comunque con gli input che ha dato durante le prove.... ogni volta che vediamo un risultato in qualsiasi campo non dobbiamo cercare l'origine in quello stesso momento.

Quindi il nostro essere è sia tutta la compagnia che il regista... ecco il se stesso... la prima è la rappresentazione, la manifestazione del secondo, che di suo non ha mezzi per recitare... non è un attore.
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bella discussione,sembra facile ed e' chiaro come la spieghi,
il difficile e' canalizzarla..
parlo per esperienza se no' faccio casino...
ho capito che abbiamo diferse personalita'(possiamo chiamarle anche maschere?)
una di queste prevale a seconda della situazione che si vive in quel momento..
quando poi esagera,cioe' ci si rende conto che sta' prevalendo e ci stiamo fossilizando ,
ne' arriva un'altra ?
Anni fa',non riusciuvo a venire fuori da una situazione che mi stava costringendo ad essere una persona che non ero ,o che non volevo piu' essere,
ero fossilizzata,
cosi' una notte una signora maestosa e' arrivata davanti al mio letto e senza parole mi ha detto di andare via,mi ricordo che ho pensato che mi dispiaceva comunque lasciare il vecchio,
cosi' mi sono ritrovata sotto in cucina e una forte ventata mi ha buttato fuori....
dal giorno dopo le mie agioni,il mio essere mi ha messo in condizioni di andare via e basta,
senza ma e forse..
ero cambiata completamente...non avevo piu' paura,
mi ricordo di com'ero e se vedo persone o situazioni anche lontane da me adesso ,che assomigliano a quel periodo,so' come agire,ma quell'attore non avra' piu' il sopravvento,ha imparato .
cosi' ogni volta che mi butto in una nuova situazione
entra in atto un nuovo modo di 'essere' quando poi si fossilizza ,ce' dinuovo un cambio.finche' arrivo al punto di dire ,ma chi sono?
Ho degli spunti,alcune cose che mi piacciono altre non mi piacciono...interessi...insomma piccole caratteristiche...
so' che non basta per crescere...
sono ancora lontana dal concetto o mi sto' avvicinando...che dite?
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