Discussione: Fame emotiva
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 11-07-2011, 12.26.49   #63
Faltea
Partecipa agli eventi
 
Data registrazione: 18-03-2007
Messaggi: 1,164
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
E' piu' facile rinunciare e restare a pensare a quello che si dovrebbe fare piuttosto che decidere di fare .
Siamo talmente persona cioe' maschera per rimanere integrati e pieni del consenso collettivo , consenso collettivo che agisce in noi anche se si e' soli in bagno cioe' nella massima intimita' , che anche solo per fare qualcosa di personale e quindi inevitabilmente fuori dai canoni accettati ci vuole un coraggio leonino .
Da qui il senso del ridicolo che va affrontato per essere fuori dal collettivo : ci si sente ridicoli e gli altri ci vedono ridicoli o ci si immagina visti ridicoli da altri .....e la pressione sale , meglio sale la pesantezza alle membra che dovrebbero muoversi per fare .
Ci vuole coraggio anche solo per ammettere di aver bisogno d'altro , figurati per farlo .
Prova ne sia l'appagamento del tutto corrispondente al senso di sazieta' che si prova quando si riesce a rompere gli schemi e a seguire una sana semplice e naturale propria esigenza .

Ora , quel fare , quell'esigenza naturale che se realizzati avrebbe agito a livello di impressioni e nutrito l'anima cosi' da influenzare il corpo col senso di sazieta' ed appagamento indovinate se insoddisfatti quale effetto contrario hanno prima sull'anima e dopo sul corpo ?
Non c'e' dubbio che quel NON fare crea prima vuoto spirituale , e poi voglia di riempire con un surrogato .
Ecco allora la comparsa di quel surrogato che e' il cibo che agisce come risposta alla richiesta dell'anima prima e del corpo dopo .
Il fare compulsivo del mangiare supplisce per un breve periodo al fare vero di cui si ha bisogno e a livello fisico quel corpo vuoto e' riempito come se si trattasse di un sacco.... vuoto .
Questo può valere in alcuni casi, non è così semplice.
Questo non fare di cui parli è generico, potrebbe voler dire tutto o nulla.
E' scontato che se fai fai fai non senti il vuoto, ma solo perché non ne hai il tempo. Non ti prendi il tempo di fermarti e sentire il tuo corpo.
Ma è sbagliato anche questo.


Ray mi hai fatto pensare che magari quello che si definisce vuoto non è tale, ma è un esubero e non è il cibo che riempie ma l'atto della masticazione che scarica, la prossima volta provo con una carota (o sedano a chi piace )..
__________________
Non ho bisogno di chi la pensa come me, ma di crescere aprendo la mente a diversi modi di vedere e di pensare.
Faltea non è connesso